
Titolo: LADY IN THE WATER
Titolo originale: Lady In The Water
Regia: M. Night Shyamalan
Interpreti: Paul Giamatti, Bryce Dallas Howard, Jeffrey Wright, Bob Balaban, Sarita Choudhury, Cindy Cheung, M. Night Shyamalan
Anno: 2006
Shyamalan anche qui si dimostra bravo a spaventare, ma è evidente che l'obiettivo principale della storia non è questo; si tratta di una fiaba d'impianto classico, con una morale di fondo e l'eterna lotta fra il Bene e il Male. Mai cruento e in bilico fra meraviglia e umorismo, LADY IN THE WATER è rivolto agli adolescenti, ma può piacere anche agli adulti che ancora riescono a commuoversi con le fiabe.
M. Night Shyamalan è uno dei pochi narratori moderni di favole oscure in celluloide, capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore con qualche sano spavento e un innato senso del fantastico. Lo ha ampiamente dimostrato nell'inquietante Il Sesto Senso, ghost story considerata da molti la sua migliore riuscita; ha continuato a darcene prova nelle pellicole successive, anche se i risultati sono stati talvolta al di sotto delle aspettative.
Ed eccolo di nuovo dietro la macchina da presa con LADY IN THE WATER, dove la paura dell'ignoto viene stemperata dai toni più gentili della fiaba. Perché di questo si tratta: di una favola moderna sul desiderio di recuperare l'innocenza perduta. I bislacchi inquilini di un condominio uniranno le loro forze per salvare una ninfa acquatica che ha momentaneamente preso alloggio nella loro piscina ed è minacciata da una creatura assetata di sangue che si nasconde in giardino.
Una fiaba che concede molto ai risvolti oscuri, com'è tradizione di tante moderne favole (basti pensare ai racconti di Neil Gaiman e Clive Barker ); ma in fondo, quale fiaba non cela oscuri riferimenti a minacce ultraterrene come orchi, streghe e altre divinità proibite? Quello che ci viene mostrato è un mondo dove la magia è reale, perché appunto magia è la capacità di stupirsi ancora di fronte ai buoni sentimenti, alle cose semplici, anche se l'oscurità che ci circonda vorrebbe impedirlo.
Un mondo speculare al nostro, retto da regole che i mostri non esitano a infrangere pur di fare del male agli innocenti; un mondo dove scoprire la propria reale vocazione equivale a trovare la giusta collocazione nell'universo e dove chi è stato segnato intimamente dalla violenza può arrivare a comprendere la necessità di non chiudersi in sé stesso e ricominciare a vivere e sperare.
Ed è un mondo in cui credere che tutto sia preordinato da leggi aride e prevedibili può rivelarsi un errore mortale. Davvero incantevole l'eterea protagonista (ma quale fatina delle favole non lo è?), tutti bravi gli interpreti. Da segnalare nel cast lo stesso Shyamalan, che abbandonate le fugaci comparsate delle pellicole precedenti si concede un ruolo più intenso. Effetti speciali efficaci, ma per fortuna non invadenti, come spesso accade con la computer grafica.
Il film è stato un fiasco negli U.S.A., e onestamente non si capisce perché. Forse il pubblico in sala ha perso la capacità di sognare?
I mostri alla fine hanno prevalso?