a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




PIANO... PIANO, DOLCE CARLOTTA - recensione

Titolo: PIANO... PIANO, DOLCE CARLOTTA
Titolo originale: Hush...Hush, Sweet Charlotte
Regia: Robert Aldrich
Interpreti: Bette Davis, Olivia De Havilland, Joseph Cotten, Agnes Moorehead, Cecil Kellaway, Victor Buono, Bruce Dern
Anno: 1965

Un'anziana signora è vittima di un orrendo complotto.

 

Carlotta (Bette Davis) è una vecchia e rancorosa signora che, rimasta zitella (dopo un tragico incidente di gioventù che le ha portato via l'unico uomo che amava), cerca di difendere la sua proprietà da un esproprio. Un giorno nella sua villa arriva la cugina (Olivia De Havilland).

Il rapporto fra lei e Carlotta, difficile da sempre, col tempo non è cambiato e i vecchi rancori non tardano a riaccendersi , portando alla luce questioni irrisolte. Alle spalle di Carlotta c'è però un vero e proprio complotto, mirato a farle perdere definitivamente la ragione.

 

Un'atmosfera lugubre e una messa in scena nerissima fanno di questo classico di Robert Aldrich un must imperdibile. Il regista ripesca molto dal suo precedente Che Fine Ha Fatto Baby Jane?, costruendo una storia in cui ancora una volta la cattiveria e la perfidia vengono usate appositamente per controllare e sottomettere una mente debole.

 

L'interpretazione di Bette Davis è a dir poco strepitosa. Memorabili i suoi scatti d'ira che, a metà fra paranoia e consapevolezza della propria situazione, sfociano in deliranti sfoghi di rabbia.  Non male anche la De Havilland e Joseph Cotten che, in toni più pacati, rivelano una perfidia notevole.

In definitiva è un classico da non perdere, che conferma l'incredibile bravura della Davis (è lei, e solo lei, Jack Nicholson al femminile). Vederla passare dal pianto alla rabbia con precisione quasi chirurgica è uno spettacolo per gli occhi. Davvero bellissima. Un film che non può mancare nella collezione di qualsiasi cinefilo che si rispetti.

 

C'è pure un bel dettaglio splatter...



scritto da: Federico Lazzeri


comments powered by Disqus