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FIGLIA DI DRACULA (LA) - recensione

Titolo: FIGLIA DI DRACULA (LA)
Titolo originale: Dracula's Daughter
Regia: Lambert Hillyer
Interpreti: Otto Kruger, Gloria Holden, Edward Van Sloan, Marguerite Churchill, Gilbert Emery, Irving Pichel, Halliwell Hobbes
Anno: 1936

Nonostante i tagli imposti e il poco tempo rimasto a disposizione del regista per completare il suo lavoro a causa di una travagliata produzione, il film è particolarmente interessante, soprattutto dal punto di vista concettuale. Inoltre, per fortuna non rilegge per l'ennesima volta il Dracula di Stoker. Da vedere. Pensato inizialmente dalla Universal come adattamento cinematografico del racconto Dracula's Guest ( L'Ospite Di Dracula n.d.r) di Bram Stoker, LA FIGLIA DI DRACULA divenne in breve tempo il progetto più travagliato della storica casa di produzione americana.

A causa dei numerosi attriti sorti tra i proprietari dei diritti del racconto e i produttori il film fu infatti più volte annunciato e rimandato, fino a quando finalmente non si decise di affidare il compito della scrittura a John L. Balderston che aveva precedentemente collaborato niente meno che alla stesura di Dracula, Frankenstein e La Mummia.

Balderston
, in un primo tempo, optò per dare al copione un'impronta molto più violenta di quanto aveva fatto con i precedenti film, ma naturalmente la censura fece in modo di fargli fare retro marcia. In origine, secondo Balderston, LA FIGLIA DI DRACULA doveva in qualche modo esaltare le due principali componenti dell'archetipo del vampiro, ovvero sesso e crudeltà.

Il fatto quindi di avere una donna come protagonista lo fece sperare, a suo dire, nella possibilità di giocare meglio con i due elementi in questione, senza per questo subire alcun taglio.
Purtroppo però la commissione americana si dimostrò di diverso avviso e il copione fu rispedito al mittente.

Dopo una lunga serie di sforbiciate e nuove scritture, finalmente nel 1936 il progetto DRACULA'S DAUGHTER riuscì a decollare, grazie anche all'intervento di R.C. Sherriff  (che comunque in un primo tempo si vide scartare la nuova stesura della sceneggiatura) e successivamente di Garret Fort, che furono affiancati a Balderston.

Inutile dire però che dopo tanto travaglio, il film risultò mutilato nei suoi concetti più profondi.
La regia venne affidata a Lambert Hillyer che del resto, da parte sua, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione di girare un buon film di vampiri e decise di andare fino in fondo.

Morto Dracula, la figlia Maria Zaleska, aiutata da un misterioso e inquietante personaggio a cui lei ha promesso la vita eterna, ne trafuga il corpo per poi cremarlo nella foresta. In seguito la Nostra, decide di andare da uno psichiatra nel disperato tentativo di liberarsi della sua terribile pulsione assassina, anche se nel frattempo continua con le sue terribili abitudini, uccidendo prima una ragazza di strada e successivamente cercando di fare altrettanto con la segretaria dello psichiatra.

Curiosità: per ironia del destino questo film, tanto bersagliato dalla censura, ha ispirato i perversi vampiri gay della scrittrice Anne Rice ed esiste un remake del film di Hillyer , girato da Michael Almereyda, prodotto da David Lynch (che interpreta persino una piccola parte) uscito con il titolo Nadja e molto meno edulcorato.

Curiosità numero 2: fu quasi certamente in DRACULA'S DAUGHTER che per la prima volta sullo schermo, il vampirismo venne collegato ad una sorta di malattia psicologica oltre che ad una maledizione soprannaturale e del resto fu anche la prima volta che in qualche modo si accennò alla bisessualità dei vampiri.

Da vedere!



scritto da: Francesco Cortonesi


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