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THIRSTY FOR LOVE, SEX AND MURDERS - recensione

Titolo: THIRSTY FOR LOVE, SEX AND MURDERS
Titolo originale: Aska Susayanlar Seks Ve Cinayet
Regia: Mehmet Aslan
Interpreti: Kadir Inanir, Yldirim Gencer, Meral Zeren, Eva Bender
Anno: 1972

Delirante produzione turca, confezionata per imitare i thriller erotici di Sergio Martino.

 

I fatti, resi particolarmente complicati da una totale carenza di logica narrativa, riguardano il solito complesso (in questo caso assolutamente incredibile) piano per derubare una giovane donna afflitta da turbe psichiche, dopo un traumatico incontro con un maniaco perverso.

 

Un insieme di omicidi piuttosto casuali formano il corpo della traballante vicenda che Mehmet Aslan filma senza nessun criterio logico e con totale carenza di cognizioni tecniche, lasciando che gli attori vadano a ruota libera, vagando da uno scarno set all’altro. La musica è abbinata alle immagini malamente illuminate e, alcune sequenze, seguono una logica che risulta incomprensibile (basti per tutte la scena in cui la protagonista cerca di sfuggire al maniaco in un parcheggio sotterraneo e finisce abbagliata dai fari di automobili prive di autisti).

 

Di certo lo smaliziato spettatore del cinema “trash” potrà trovare svariati momenti divertenti all’interno di questa pazzesca produzione, la cui principale qualità sta nella brevissima durata (non riesce nemmeno a raggiungere l’ora). Tutti gli altri faranno bene ad astenersi.



scritto da: Michael Wotruba


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