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NOTTE DEL LICANTROPO (LA) - recensione

Titolo: NOTTE DEL LICANTROPO (LA)
Titolo originale: Beast Must Die (The)
Regia: Paul Annett
Interpreti: Calvin Lockhart, Peter Cushing, Anton Diffring, Marlene Clark, Charles Grey
Anno: 1974

Tardo horror della gloriosa Amicus, unica vera antagonista della Hammer.

 

Gran minestrone di situazioni già viste, incentrate sulla sfida tra un cacciatore e un lupo mannaro. Così così, ma almeno ci sono Peter Cushing e Anton Diffring. Tratto da una discreta novella di James Blish. è un Ibrido che mescola Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie a La Pericolosa Partita di E. B. Schoedsack e Irving Pichel con il tema della licantropia.

 

In una grande villa isolata tra i boschi, un ricchissimo cacciatore riunisce diversi personaggi, tra i quali si cela un lupo mannaro. Egli cerca di fare in modo che il licantropo si tradisca da solo, ottendendo così una lunga serie di cadaveri. Alla fine scopre l’identità della malefica creatura e riesce a eliminarla, ma puntuale arriva il colpo di scena...

 

LA NOTTE DEL LICANTROPO è un prodotto modesto, girato da Paul Annett (figura di origine prettamente televisiva responsabile della regia di alcuni episodi per serie quali Poldark e Il Brivido Dell’Imprevisto) che non sfrutta a sufficienza la location e nemmeno la presenza scenica di un’icona dell’orrore come Peter Cushing.

 

Tutto si riduce ad uno stucchevole accumulo di situazioni già viste e abusate, anche perché il sangue e l'entrata in scena della creatura (un vero lupo) arrivano troppo tardi. La buona prova del protagonista Calvin Lockhart (Predator II, 1989 di Stephen Hopkins) e alcune sequenze ben realizzate rendono comunque accettabile la visione.

 

Se non avete grosse pretese recuperatelo.



scritto da: Michael Wotruba


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