
Titolo: NON ENTRATE IN QUEL COLLEGIO
Titolo originale: House on Sorority Row
Regia: Mark Rosman
Interpreti: Kathryn Mc.Neill, Eileen Davidson, Harley Jane Kozac, Lois Kelso Hunt, Christopher Lawrence
Anno: 1983
Misterioso assassino alla prese con studentesse un po’ troppo vivaci durante la festa di chiusura dell’anno accademico. Nulla di nuovo sotto il sole, ma quantomeno quello che c'è è gradevole.
Sette ragazze decidono di sfruttare il loro pensionato per organizzare una festa di fine anno accademico all’insaputa della direttrice, la scorbutica Dorothy Slater. Al suo rientro improvviso, la donna mette i bastoni tra le ruote alle ragazze, vietando loro il progettato evento. Per vendicarsi architettano uno scherzo feroce ai danni della donna che però, muore inaspettatamente. A questo punto, mentre i primi invitati stanno arrivando, le sette giovani occultano il cadavere e cercano di apparire il più disinvolte possibile, morendo però una dopo l’altra, selvaggiamente trucidate con il bastone da passeggio dell’anziana direttrice.
Mentre la festa raggiunge il suo culmine, una delle ragazze, Katherine, insospettita dall’assenza di alcune sue compagne, scopre una medaglietta di sicurezza appartenente alla Slater nel quale è indicato il numero di telefono del suo medico curante. Quando il dottore raggiunge il pensionato, la festa è oramai finita e tutte le compagne di Katherine sono state uccise. Il medico, messo al corrente del terribile segreto che gravava sulla direttrice, decide di giocare d'astuzia per catturare vivo il folle omicida. Finale non proprio a sorpresa.
Onesto “slasher” che può contare su un’efficace location e su una bella fotografia di Tim Shurstedt. Mark Rosman (Evolver) dirige il film in maniera onesta, piazzando qualche buon momento (come il clown che si anima) su una sua sceneggiatura che presenta diverse carenze di logica e dà un certo spessore ad alcuni personaggi, rinvigorendo l’interesse dello spettatore.
Il cast è guidato da una discreta Kathryn McNeil e dalla sua antagonista, una Eileen Davidson (divenuta celebre grazie alle soap-opera Beautiful) che esagera un po', mentre l’unico nome di rilievo è quello di Harley Jane Kozac (Arachnophobia), qui assolutamente anonima, mescolata fra le componenti della combriccola femminile.
Le discrete musiche di Richard Band colorano i momenti di tensione con le giuste suggestioni e, alla fine il risultato rimane, sebbene non memorabile, comunque gradevole. Da notare, con il compito di segretaria di edizione, la presenza della futura regista Rachel Talalay.