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FRAMMENTI DI SCIENZE INESATTE - recensione

Titolo: FRAMMENTI DI SCIENZE INESATTE
Titolo originale: Frammenti Di Scienze Inesatte
Regia: Stefano Bessoni
Interpreti: Michele Baronio, Francesca Bove, Raissa Brighi, Raul Ciannella, Franco Mazzi, Daniele Pettinari, Fernando Ripol
Anno: 2005

In origine doveva essere un documentario basato sulla vita di alcuni studiosi dediti a discipline bizzarre. Successivamente venne trasformato, in fase di sceneggiatura, in un lavoro anomalo tanto quanto gli scienziati protagonisti della storia. FRAMMENTI DI SCIENZE INESATTE è un film sorprendente, originale e intelligente, che si avvale di una scenografia straordinaria (curata da Briseide Siciliano) e di giovani attori sempre all'altezza della situazione, capaci di donare vita a personaggi interessanti e dalle molteplici sfaccettature. Unico difetto: il ritmo è un po' lento.

 

Girato da Stefano Bessoni nel 2004 e prodotto dalla White Shark Production, in collaborazione con la Nuct di Cinecittà, il film racconta la storia di alcuni allievi del professor Zacchìa, dirigente di una scuola dove si insegnano discipline inusuali come la tanatologia, la zoologia apocrifa e la scultura tassidermica.

 

Tra gli allievi ci sono Tadeusz e Berenice, intenzionati a scoprire il mistero della generazione spontanea e a creare così un essere umano dal nulla; il cacciatore di angeli Nataniele alle prese con quella che sembra essere la mela del peccato; Cassandra vittima di un misterioso caso di morte apparente; Giona coinvolto nella realizzazione di una wunderkammer e Rebecca, restauratrice di vecchi giocattoli. Il dottor Zacchìa segue con interesse l'evoluzione degli studi dei ragazzi, cercando di aiutarli nelle loro imprese. Ma non tutto è come sembra.

 

Il taglio del film è piuttosto teatrale e il ritmo ne risente un po', ma il finale realmente spaventoso dona nuova linfa vitale a una storia che prende così una piega inaspettata, regalando un vero e proprio colpo di scena allo spettatore. Buona anche la fotografia curata da Ugo Lo Pinto, che riesce a non far sentire l'assenza della pellicola. Uno dei film italiani più originali e curiosi degli ultimi anni.

 

Assolutamente da vedere.



scritto da: Michele Veraldi


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