a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




DEAD SNOW - recensione

Titolo: DEAD SNOW
Titolo originale: Dead Snow
Regia: Tommy Wirkola
Interpreti: Stig Frode Henriksen, Charlotte Forgner, Orjan Gamst, Vegar Hoel, Jeppe Laursen
Anno: 2009

Tra le nevi della Norvegia in compagnia di belle ragazze, buona birra, musica a palla… E zombi nazisti. Gran ritmo, grezza ironia e sangue ovunque: un autentico spasso.

 

Negli splendidi scenari (forse perfino troppo turistici) delle montagne innevate della Norvegia, vivono (si fa per dire) un bel numero di zombi nazisti che fanno strage di chiunque gli capiti a tiro. Un gruppo di studenti di medicina, si trova nella casa montana di una di loro per trascorrervi le vacanze pasquali. Mal gliene incoglie.

 

Girato da un gruppo di giovani e agguerriti cineasti locali, il film ha svariati pregi, non ultima una profonda ironia che attraversa l’intero progetto. Dal punto di vista tecnico, con l’eccezione di alcuni errori di continuità (neve che cade a “random”), ha un’eccellente confezione, grazie alla splendida fotografia dell’australiano Matthew Weston e al serrato montaggio e alla verve registica di Wirkola, il quale fa una scelta particolarmente rischiosa quando opta per una “mise-en scene en plain jour”.

 

D’altro canto gli effetti sono davvero eccellenti e il film vira allo splatter sempre più estremo (con l’ironia di un Raimi dei tempi che furono), regalando uno shock dopo l’altro. Il finale (prevedibile, ma non così scontato) è la prova lampante della bontà di un progetto messo in piedi con cognizione di causa, intelligenza e rispettosa passione del genere.

 

Gli interpreti sono sono in forma, probabilmente anche grazie al buon lavoro di tratteggio effettuato sui personaggi (qualche caduta nello stereotipo del “teen-horror” traspare, come nella scena della scopata al cesso): convincenti e convinti, rendono credibile la vicenda (che di per sé sarebbe abbastanza campata in aria) e su tutti viene da menzionare Orjan Gamst, nel ruolo del mefistofelico comandante SS.

 

Nel complesso è un film che ha il suo fascino oscuro, nella solitudine di un paesaggio abbastanza remoto dove tutto può accadere. Molte le efferatezze, a volte disgustose, altre ironicamente iperboliche. In ogni caso un pregevole esempio di “splatter-movie”.



scritto da: Michael Wotruba


comments powered by Disqus