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DECOYS - recensione

Titolo: DECOYS
Titolo originale: Decoys
Regia: Matthews Hastings
Interpreti: Corey Sevier, Stefanie von Pfetten, Kim Poirier, Elias Toufexis, Meghan Ory, Ennis Esmer, Krista Morin, Marc Trottier
Anno: 2004

Dal Canada una piacevole sorpresa.

DECOYS racconta una storia di studentesse aliene, con il vizietto di ghiacciare i propri amanti durante l'amplesso. La vicenda è narrata con un certo gusto da film horror anni '80, tipo Dimensione Terrore o Vamp. Senza prendersi mai troppo sul serio, ci sono almeno un paio di scene spaventose e inaspettate.  Di certo non è roba da strapparsi i capelli, ma il film diverte e l'attenzione rimane a livelli alti per tutta la durata. Diciamolo subito: a stuzzicare l'appetito voyeuristico degli spettatori ci pensano le due bionde extraterrestri, che non disdegnano di mostrare le loro nudità.

DECOYS esce in Italia in ritardo di due anni in pieno periodo estivo, trattato come un horror usa e getta, come un saldo di fine estate abbastanza rancido.  Ed è un peccato, perché se avesse avuto la giusta pubblicità avrebbe potuto racimolare un po' più di fama e denaro.  E pensare che siamo alle prese con un film che cerca di battere strade nuove nel genere horror-fantascientifico...

 

Il protagonista (una sorta di eroe sfigato, ma puro d'animo), diventa quasi un terribile inquisitore medioevale, armato addirittura di fuoco purificatore. Le aliene non si fanno di certo problemi a uccidere persone innocenti, ma nel finale diventano vittime quasi da comprendere e aiutare. Fino a diventare addirittura simpatiche, quando una di loro arriva ad innamorarsi di un umano, per poi dover assistere alla sua morte per colpa della stupidità dimostrata dall'eroe. Una sorta di ribaltamento dei ruoli non banale, simile per certi versi alla poetica sclaviana di Dylan Dog. Delude un po' il look alieno, a metà tra la Sil di Species e i mostri tentacolari di Slither.

 

Nel complesso il film risulta un bello spettacolo, che meriterebbe assai di più dell'oblio al quale è destinato.



scritto da: Andrea Lanza


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