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WARLOCK / IL SIGNORE DELLE TENEBRE - recensione

Titolo: WARLOCK / IL SIGNORE DELLE TENEBRE
Titolo originale: Warlock
Regia: Steve Miner
Interpreti: Lori Singer, Julian Sands, Richrad E. Grant, Mary Woronov, David Carpenter, Anna Levine
Anno: 1989

La stregoneria secondo l’occhio disincantato e caustico di Steve Miner. Tra improbabili scivolate, qualche truculenza fumettistica e parecchia ironia, un divertente filmetto per gli appassionati del genere. Da vedere senza troppe aspettative o, volendo, per le interminabili gambe di una Lori Singer perennemente in minigonna.

 

Sfuggito alla sua pena, uno stregone è alla ricerca di un libro di magia nera (Il Gran Grimoire), attraverso il quale è possibile rovesciare gli effetti della Creazione divina. Per fortuna, dal passato giunge anche il suo più implacabile avversario: Giles Redferne. Questi si unisce a una giovane donna, vittima di un terribile maleficio dello stregone e, insieme, riescono a evitare che l’apocalittico piano del mago abbia successo.

 

La regia dell’esperto Steve Miner è abile nel giostrare un’idea interessante ma trattata in modo non proprio esemplare, conferendogli un’aria spesso lieve e autoironica. La storia, in effetti, procede a balzi senza alcuna linearità e, passando da una situazione all’altra, trasforma i vari personaggi in autentiche figure di necessità prive di alcun approfondimento.

 

Così, senza troppo andare per il sottile, si scaraventano due uomini della fine del 1600 in pieno XX secolo, lasciando che questi se ne vadano in giro tranquilli e beati, affatto sconvolti dal grado di civilizzazione raggiunto (anzi, lo stregone si intrufola tranquillamente nella stiva di un aeroplano e, durante il volo, si nutre come se nulla fosse).

 

Gli effetti speciali alternano qualche bel trucco a qualche effetto visivo decisamente di terza serie. Nemmeno le musiche di un espertissimo compositore come Jerry Goldsmith appaiono particolarmente ispirate. Ispirati invece lo sono i tre protagonisti, vale a dire il cattivissimo Julian Sands, la bella e indipendente Lori Singer e il divertito Richard Grant, che sembra un po' Mel Gibson in chiave “tamarra”.

 

Sono soprattutto loro tre a rendere gradevole (insieme a qualche momento azzeccato) questo filmetto di serie B, adatto per trascorrere un’ora e mezza senza pensieri.



scritto da: Michael Wotruba


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