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SOCIETY / THE HORROR - recensione

Titolo: SOCIETY / THE HORROR
Titolo originale: Society
Regia: Brian Yuzna
Interpreti: Billy Walrock, Connie Danese, Ben Slack, Evan Richards, Ben Meyerson, Patrice Meyerson, Devin Devasquez, Heidi Kozak
Anno: 1990

Esordio (con il botto) registico di Brian Yuzna. Tra caustiche battute e ridefinizioni corporali, SOCIETY è una rilettura al vetriolo sull'ambiente dei ricchissimi di Beverly Hills, con un finale fortissimo e indimenticabile, tutto giocato sugli effetti speciali creati dal maestro dei trucchi Screaming Mad George. Un film che, almeno una volta, merita di essere visto.

 

Alcuni strani eventi portano l’adolescente Bill Whitney a sospettare che la sua famiglia (padre, madre e sorella) lo abbia adottato, poiché non riesce a condividerci alcun interesse e nessun legame affettivo con loro pare essere presente, malgrado le tranquillizzanti opinioni dello psichiatra che lo ha in cura.

 

Il ragazzo si metterà a indagare sul mistero che si cela dietro la facciata di ricchezza e potere che caratterizza la sua famiglia. Aiutato dall’unico amico sincero e da una bella ragazza che lo ama, scoprirà l’atroce destino che lo attende e riuscirà, per il rotto della cuffia, a evitarlo.

 

Il delirio visivo dell’ultima parte vale da solo la visione di quest’allucinata metafora orrorifica della “upper-class” americana. Perfettamente architettata da Brian Yuzna, la pellicola, attraverso il filtro di un umorismo graffiante, esamina con freddezza il cinismo e l’egoismo imperanti di una classe dirigente onnipotente, che alleva le classi meno abbienti con il solo scopo di trarne nutrimento.

 

SOCIETY può contare su uno stuolo di giovani e ottimi interpreti, con l’ottimo protagonista Bill Warlock, l’affascinante Devin DeVasquez e i raggelanti Patrice Jennings e Ben Meyerson. La palma del migliore è però da assegnare al magistrale manipolatore Ben Slack, che contribuisce a dare credibilità a una vicenda (con lievi sbavature che vengono comunque assorbite dalla ferocia satirica e da alcune gag che risultano decisamente esilaranti) che non manca quasi mai il bersaglio prefissato.

 

Ingegnoso e ben realizzato, con un epilogo memorabilmente eccessivo. Uno dei più interessanti film horror del ventennio '80/'90.



scritto da: Michael Wotruba


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