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RE-ANIMATOR - recensione

Titolo: RE-ANIMATOR
Titolo originale: Re-Animator
Regia: Stuart Gordon
Interpreti: Jeffrey Combs, David Gale, Barbara Crampton, Bruce Abbott, Robert Sampson
Anno: 1985

Uno dei titoli classici del fantastico anni ’80. Stuart Gordon irrompe nel panorama cinematografico con la sua visceralità visiva ai massimi livelli, portando lo “splatter” a eccessi raramente visti sia prima che dopo, sposando l’estremismo con l’ironia e riuscendo a ottenere così un' unione assolutamente vincente.

 

Herbert West è un giovane ricercatore che, dopo la morte del suo mentore (il dottor Gruber) in Svizzera, rientra negli Stati Uniti per completare i suoi studi presso la Miskatonic University di Arkham, ma il suo atteggiamento cinico e sfrontato è mal visto dai suoi insegnanti. Coinvolgendo un giovane studente di ottime speranze, Daniel Cain, Herbert riesce a rivitalizzare un cadavere usando un siero di sua esclusiva elaborazione. Purtroppo però, Megan (la giovane fidanzata di Daniel) decide di porre fine agli atroci esperimenti di rianimazione dei cadaveri. A questo punto, entra in gioco il malefico Hill e l’epilogo si rivelerà un tripudio di smembramenti e fontane di sangue dal quale quasi nessuno si salverà.

 

Notevole quasi esordio registico di Stuart Gordon (che aveva in precedenza diretto il televisivo Bleacher Bums, 1979; resoconto di una partita di baseball vissuta nella parte più infima degli spalti), che segna uno dei vertici (e anche uno dei punti di non ritorno) dello “splatter”. È curioso come Gordon calchi la mano sulle nefandezze, nel rileggere un lavoro di uno scrittore che è più portato al suggerimento dell’orrore che non alla sua effettiva messa in scena.

 

In questo senso, il racconto Herbert West, Re-Animator di Lovecraft (racconto non amato particolarmente dallo scrittore) è uno di quei spartitraffico letterari tra la scrittura più astratta del fantastico d’inizio secolo e quella più materiale che invaderà negli anni’70 e ’80 (complice anche Stephen King) il genere in questione. Appare quindi corretta la riscrittura filmica operata già in fase di sceneggiatura dallo stesso Gordon e dai suoi due collaboratori Dennis Paoli e William Norris, che costruiscono una trama in grado di colpire a fondo lo spettatore, spedendolo quasi da subito all’interno di una camera mortuaria molto simile a un mattatoio.

 

Gordon pigia a fondo sull’acceleratore del ritmo (le scene rapide si susseguono in modo assolutamente incalzante) e della macelleria, immergendo però l'atmosfera di nera ironia, che rende tutto più tollerabile e dà vita a un piccolo caposaldo del cinema dell’orrore. Lo aiutano nel progetto sia gli ottimi effetti degli specialisti Anthony Doublin, John Naulin e John Carl Buechler che le accurate atmosfere musicali realizzate da Richard Band. Ottimo anche il lavoro di un cast che vede Jeffrey Combs, David Gale e Barbara Crampton, costretti a confrontarsi con frequenti immersioni nel sangue.

 

Il produttore esordiente Brian Yuzna prenderà in mano poi la serie, realizzando due sequel (rispettivamente nel 1990 e nel 2003) e incrementando gli aspetti ridanciani, ma mantenendo inalterato il livello di “gore”. Gordon replicherà invece sempre con la stessa equipe per la Empire Pictures di Charles e Albert Band con From Beyond / Terrore dall’ignoto, nell’anno successivo.



scritto da: Michael Wotruba


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