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NECRONOMICON - recensione

Titolo: NECRONOMICON
Titolo originale: Necronomicon
Regia: Christophe Gans, Shusuke Kaneko, Brian Yuzna
Interpreti: Jeffrey Combs, Bruce Payne, Richard Lynch, Belinda Bauer, David Warner, Bess Meyer, Don Calfa, Signy Coleman
Anno: 1994

Yuzna vince la sua scommessa, tentando di proporre tre interpretazioni differenti del buon vecchio Lovecraft. Un horror a episodi discretamente riuscito e stupidamente ignorato dagli importatori nostrani.

 

Trilogia ispirata ai lavori di H. P. Lovecraft, concepita come una scommessa da Yuzna, dove tenta di offrire tre modi concettualmente differenti (europeo, asiatico e statunitense) di realizzare pellicole horror e rileggere i mondi fantastici creati dallo scrittore di Providence.

 

Un albergo nel quale si svolge l’ultimo capitolo di una maledizione familiare, i bizzarri esperimenti per prolungare la vita oltre i limiti della morte messi in pratica da un folle scienziato e le disavventure di una poliziotta, alle prese con una progenie mostruosa all’interno di una caverna funzionale come nido, sono le vicende da cui trae ispirazione un giovane Lovecraft per mezzo di un libro maledetto (il Necronomicon, appunto, che compare in tutte e tre le storie), che sta tentando di rubare da una biblioteca piuttosto strana.

 

NECRONOMICON è un ottimo “b-movie” che vede alla regia una triade di nomi quanto mai interessanti: il francese Christophe Gans, il nipponico Shunsuke Kaneko (autore della più recente trilogia filmica dedicata al mostro Gamera) e lo stesso Brian Yuzna.

 

Le storie funzionano e sono realizzate con una bella confezione, grazie anche alla valida fotografia di Gerry Lively e Russ Brandt, oltre che alla bravura dei tecnici degli effetti speciali, tra i quali spiccano i nomi di Screaming Mad George, Everett Burrell e John Vulich.

 

Il solido cast vanta un ottimo Jeffrey Combs (nel ruolo dello scrittore di Providence), Bess Meyer, protagonista di svariate serie televisive e Judith Drake, che, insieme, completano i valori positivi di questa professionale e gradevole produzione.



scritto da: Michael Wotruba


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