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ALLIEVO (L') - recensione

Titolo: ALLIEVO (L')
Titolo originale: Apt Pupil
Regia: Bryan Singer
Interpreti: Brad Renfro, Ian McKellen, Bruce Davison, James Karen, David Schiwmmer, Joe Morton
Anno: 1998

Il futuro regista degli X-Men porta sullo schermo una delle novelle più particolari di Stephen King, migliorandone astutamente il finale e sfruttando appieno il potenziale di due eccellenti, quanto inquietanti, interpreti. Tratto da un bel racconto del re del brivido, è un film che esplora gli orrori della storia (il nazismo) e quelli legati al potere, trattando la distorta relazione tra un anziano gerarca nazista e un giovane studente WASP che lo ha riconosciuto. Ognuno dei due cerca di prendere possesso della mente dell’altro, con esiti devastanti per entrambi.

 

Un buon “horror” psicologico, ben diretto da Bryan Singer con l'aiuto di John Ottman, ricco di suggestive atmosfere e capace di dare una forma quasi fisica alle inquietudini mentali. Coadiuvato da un buon cast, dominato dai due eccellenti protagonisti Ian Mc.Kellen e Brad Renfro e dall’ottima fotografia di Newton Thomas Sigel, suo fido aiutante, il bravo regista newyorkese centra ancora una volta l’obiettivo.

 

Singer infatti, riesce a inserire nel finale una forte nota d’inquietudine, proprio dove il racconto scadeva maggiormente nel più classico dei finali retributivi, che tanto spesso incorrono nell’opera del celebratissimo scrittore dell’orrore. Curiosamente, sono le vicende dal minor tasso fantastico di Stephen King a funzionare meglio nelle trasposizioni cinematografiche. Questo film ne è un esempio.



scritto da: Michael Wotruba


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