
Titolo: ASTOUNDING SHE-MONSTER (THE)
Titolo originale: Astounding She-Monster (The)
Regia: Ronald V. Ashcroft
Interpreti: Robert Clarke, Kenne Duncan, Marilyn Harvey, Shirley Killpatrick
Anno: 1957
Dal vasto contenitore delle infime produzioni statunitensi degli anni ’50, ecco un titolo di “culto” che coinvolge diversi nomi dell’”entourage” di Edward D. Wood Jr.
Tre delinquenti rapiscono una ricca ereditiera e la trasportano in una angolo desolato tra le montagne. Per pura sfortuna, da quelle parti, bazzica anche una misteriosa creatura aliena (una donna in un’attillata tuta argentea che, essendosi pure rotta, non volta mai la schiena alla camera, provocando degli arretramenti assai ilari ogni volta che deve uscire di scena).
Grazie a un fastidioso effetto ottico, la creatura appare avvolta da una sorta di alone luminoso ed è in grado di uccidere chiunque con il solo tocco delle sue mani. Il gruppo pensa di rifugiarsi nella capanna di un geologo per cercare una soluzione, purtroppo però la donna-mostro non se ne sta con le mani in mano e attacca il gruppo lasciando in vita solo il geologo e l’ereditiera.
Seguono una serie d’inseguimenti notturni girati in pieno sole e, alla fine, il geologo pasticciando con gli acidi e gli alambicchi che compongono il suo laboratorio (un tavolino con su quattro cose rubate da un’edizione ridotta del “piccolo chimico”) escogita l’arma per eliminare l’aliena. Ci riesce, ma si scopre che la misteriosa creatura era un emissario mandato sulla Terra con un messaggio di pace e assistenza...
Se la trama vi sembra assurda, probabilmente ciò è dovuto alla presenza non accreditata di quel genio del “bad-cinema” che risponde al nome di Edward Davis Wood jr, anche se il vero responsabile è Ronnie Ashcroft (non per nulla assistente di Wood per il suo Night of the Ghouls), che pare non sia in grado di mettere insieme fotogrammi decenti. Oltre a un imbalsamato Robert Clarke, la recitazione è quanto di più legnoso e ai limiti si possa vedere.
Dal punto di vista tecnico, il montaggio è l’unica cosa passabile, mentre il suono (curato da Dale Knight) è fastidioso, la fotografia di William C. Thompson (altro collaboratore fisso di Ed Wood, coinvolto anche in altre produzioni di serie Z come Maniac, 1934 di Dwain Esper) è costantemente confusa tra giorno pieno e notte e i pochissimi effetti speciali (realizzati dalla non accreditata Ray Mercer Company) sono al limite del risibile: tanto per fare un esempio, il vascello alieno è un primo piano della capocchia di un cerino acceso.
Sottolineato dalle orribili musichette di Guenther Kauer, THE ASTOUNDING SHE-MONSTER è un filmaccio stiracchiato e noioso, senza arte né parte, in grado però di offrire una nutrita collezione di momenti di comicità involontaria e che può quindi essere pienamente apprezzato solo in apposite serate, in compagnia di amici dalla risata facile.