a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




ONEECHAMBARA: THE MOVIE - recensione

Titolo: ONEECHAMBARA: THE MOVIE
Titolo originale: Oneechambara: The Movie
Regia: Yohei Fukuda
Interpreti: Eri Otuguro, Tomohiro Waki, Tarô Suwa, Manami Hashimoto, Chise Nakamura
Anno: 2008

Azione, erotismo, dinamicità. I classici ingredienti dell “exploitation" all'orientale ci sono tutti, miscelati in un cocktail esplosivo tutto ritmo e fisicità. Peccato che eccessi di sangue digitalizzato ed effetti visivi non particolarmente brillanti ne limitino il buon esito.



Derivato da un videogioco, il film vede un mondo futuro stravolto dalla presenza di zombie, creati da un folle maniaco, il Dottor Sujita, nel tentativo di ridonare la vita ai tessuti morti ed ergersi così al di sopra di Dio (questo giusto per sottolineare il tenore con il quale i personaggi vengono grezzamente abbozzati).

 

Nella devastazione urbana che ne deriva, due belle fanciulle e un giovane obeso (la macchietta comica della situazione), ognuno dei quali con un grave dramma personale da far scontare al malefico scienziato, fanno strage di morti viventi fino a raggiungere la fortezza del folle mad doctor, dove avverrà il duello finale tra l’eroina e sua sorella, una glaciale assassina allevata fin da piccola dallo psicolabile uomo di scienza.

 

Yôhei Fukuda (poi direttore della fotografia per il più serio e decisamente riuscito Grotesque) illumina con grande sapienza e inquadra con particolare gusto (a tratti esagerando in virtuosismi d’immagine che risultano stucchevoli) questo piccolo action-horror, ricchissimo di duelli, spruzzi di sangue e membra falcidiate, affidandosi inoltre a un cast che, nelle ovvie limitatezze di un simile progetto, riesce comunque a ritagliarsi una certa elasticità di movimenti e a rendere il tutto un po’ meno “finto” di quanto sia presumibile.

 

Il vero problema rimangono gli effetti visivi, troppo spesso identici a quelli di un vero video gioco e quindi assolutamente percepibili come tali quando, sovrapposti alle immagini “live-action”, finiscono per danneggiare le numerose scene dove appaiono (in special modo nell’incredibile duello finale). Va comunque rimarcato il ritmo molto spiccio, che consente a questo filmetto di funzionare egregiamente di fronte a un pubblico privo di grandi pretese.

 

Resta da menzionare la bellezza delle tre protagoniste: Eri Otoguro (Shutter) nel ruolo della spadaccina Aya, Manam Hashìmoto in quella della “pistolera” Reiko e, soprattutto, della perfida Saki, ovvero Chise Nakamaura.



scritto da: Michael Wotruba


comments powered by Disqus