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FIGLIO DI FRANKENSTEIN (IL) - recensione

Titolo: FIGLIO DI FRANKENSTEIN (IL)
Titolo originale: Son Of Frankenstein
Regia: Rowland V.Lee
Interpreti: Basil Rathbone, Boris Karloff, Bela Lugosi, Lionel Atwill, Donnie Dunagan, Josephine Hutchinson, Edgar Norton
Anno: 1939

Prodotto dalla Universal, IL FIGLIO DI FRANKENSTEIN è senza dubbio una festa per gli occhi, con scenografie straordinarie che rimandano all'espressionismo de Il Dottor Caligari e con ottimi attori, che consegnano il film di Lee alla storia del cinema dell'orrore.

Per l'ultima volta Karloff interpreta la creatura di Frankenstein e il grande Lugosi pare perfettamente a suo agio nei panni del demente e crudele pastore Igor. Le scenografie curatissime infondono linfa vitale ad una storia piuttosto lineare, che racconta del ritorno di Wolf (il figlio del barone Frankenstein) nel paese del padre per prendere possesso dell'eredità.

Come è facile immaginare, dopo un po' non riesce a resistere al fascino di proseguire gli esperimenti dell'illustre predecessore e in breve riporta in vita il mostro. Dovrà però fare i conti con il diabolico Igor, deciso a sfruttare la forza della creatura per i propri scopi malvagi.

Oltre a Lugosi e Karloff è da segnalare anche il divertente e al tempo stesso triste personaggio dell'ispettore Krogh (Lionel Atwill), comandante di una microscopica stazione di polizia, privo di un braccio strappato tempo addietro dal mostro e vero e proprio mattatore del film. L'impronta di Lee arricchisce ulteriormente la pellicola e la inserisce di diritto tra i migliori lavori dedicati al barone Frankenstein.

Curiosità: IL FIGLIO DI FRANKENSTEIN è in assoluto il film che più ha ispirato il celebre Frankenstein Junior.

Curiosità numero 2: Basil Rathbone, che qui interpreta Wolf, assomiglia moltissimo a Gene Wilder.



scritto da: Francesco Cortonesi


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