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ZOMBIES OF MASS DESTRUCTION - recensione

Titolo: ZOMBIES OF MASS DESTRUCTION
Titolo originale: Zombies Of Mass Destruction
Regia: Kevin Hamedani
Interpreti: Janette Armand, Dough Fahl, Cooper Hopkins, Russell Hodgkinson, Cornelia Moore, James Mesher, Bill Johns
Anno: 2009

Una sonnolenta cittadina della provincia americana è devastata da un'epidemia misteriosa che trasforma gli abitanti in zombies affamati di carne umana.

 

La catastrofe diventa quasi un pretesto per approfondire le problematiche dei personaggi principali (una coppia gay in procinto di fare outing con la madre di uno dei due, una ragazza di origine irachena con un padre che non vede di buon occhio il suo fidanzamento con un giovanotto americano, un adolescente goffo dominato da due genitori stolidi e reazionari).

 

Umorismo e gore per una divertente parodia horror all'insegna della satira e del politicamente scorretto. Fare outing al giorno d’oggi non è così tragico, via. Ci sono cose peggiori che potrebbero contribuire a rovinarvi la giornata: pensate alla vostra città invasa da famelici zombies in cerca di carne umana, ad esempio... Questo in sintesi lo spirito di ZOMBIES OF MASS DESTRUCTION, spudorata parodia dei classici romeriani sui morti viventi che se da un lato ricorda cose già viste come Shaun Of The Dead, ha d’altro canto il merito di pigiare ancora di più sul pedale della satira.

 

La vicenda si snoda presentandoci la consueta carrellata di redneck stolidi e reazionari, la cui ridente cittadina di provincia rigurgita talmente di pregiudizi e xenofobia da far tirare allo spettatore un sospiro di sollievo quando arrivano i rianimati ad allestire il loro banchetto purificatore.

 

C’è di tutto: il reverendo a suo modo sincero nella propria vocazione di convertire i peccatori ma irrimediabilmente pazzo, il sindaco corrotto e il suo avversario che perfino di fronte alla minaccia non perdono occasione per segnare punti a proprio vantaggio in vista della prossima campagna elettorale, i vicini di casa fascistoidi e ignoranti, l’ex insegnante progressista… Immaginate un romanzo di Stephen King rivisitato da Peter Jackson e vi sarete fatti un’idea.

 

Perché in fondo il succo è questo: che vengano inseriti in una cornice seriosa o ridanciana gli zombies altro non sono che una metafora della società pronta a collassare di fronte alle calamità, poiché minata all’interno dalle sue contraddizioni, con la pretesa di nascondere sotto un tappeto tutto ciò che non funziona. Romero docet.


Come già avveniva in Shaun Of The Dead, la chiusa apparentemente ottimista del film ha in realtà un sapore amaro; i sopravvissuti avranno imparato la lezione? Avranno il coraggio di voltare pagina e cercare di cambiare in meglio la propria vita? O dobbiamo dedurre che il mondo è impazzito, tutto ci scivola addosso senza conseguenze e perfino un’invasione di morti viventi e cannibali è incapace di scuoterci dal nostro torpore morale?

 

Umorismo nero a piene mani, dialoghi scoppiettanti (“Don’t shoot me! I’m gay!” degna di venire segnalata come una delle migliori battute del 2009) e momenti di puro e genuino splatter (ottimi effetti speciali) fanno di questo ZOMBIES OF MASS DESTRUCTION un prodotto forse non troppo originale ma senz’altro degno di nota.



scritto da: Corrado Artale


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