
Titolo: MUST LOVE DEATH
Titolo originale: Must Love Death
Regia: Andreas Schaap
Interpreti: Sami Loris, Manon Kahle, Jeff Burrell, Peter Farkas, Philipp Rafferty, Lucie Pohl, Katjana Gerz, Tobias Schenke
Anno: 2009
Norman, ragazzo romantico e impacciato, di fronte alla seconda tragica delusione d'amore decide di farla finita, ma non ne ha il coraggio. Entra quindi in contatto con un gruppo di aspiranti suicidi come lui che sperano di farsi forza a vicenda per compiere l'insano gesto. Purtroppo per Norman i suoi tristi compagni di sventura non sono quello che hanno detto di essere, poiché si riveleranno infatti dei sadici torturatori....
In concorso al Ravenna Nightmare 2009, piacerà a chi ama lo splatter. MUST LOVE DEATH è stato definito da alcuni una black horror-comedy con un pizzico di romanticismo. Effettivamente, questa pellicola racchiude in sé molte tematiche come l'amore, il sesso, la morte e la lotta per la vita; il tutto imbevuto di una forte comicità.
Guardando questo film ritornano alla mente tre grandi classici: Re-Animator, Blood Feast e il meraviglioso Braindead. Nel primo un anziano professore prende la sua testa decapitata e la usa per leccare una giovane ragazza legata ad una barella; quest'ultima ovviamente cerca di sottrarsi in tutti i modi al contatto e noi con lei ci contorciamo nel tentativo di evitare quella tortura. Allo stesso modo soffriamo con la giovane cheerleader quando le viene infilata la caviglia in una morsa e con Norman quando viene crocifisso.
In Blood Feast le scene gore erano talmente eccessive da risultare fin da subito evidenti falsificazioni; in MUST LOVE DEATH non ci sono immagini così forti ma come nel film del regista H. G. Lewis sentiamo di poter stare fin da subito allo scherzo.
Infine abbiamo Braindead, dove tutto ciò che di per sé è sgradevole ed eccessivo diventa esilarante (una zombie infermiera con la gola tagliata cerca di mangiare una zuppa ma il fluido le fuoriesce dal collo, costringendo così il protagonista ad alimentarla direttamente dell'esofago!).
Il film è ricco di cliché: casa isolata in mezzo alla foresta; i torturati sono due bifolchi della provincia americana; una cheerleader dai facili costumi e il primo tentativo della polizia di aiutare le vittime che finisce in tragedia. Simpatica l'entrata in scena del regista di Nekromantik, Jörg Buttgereit, nel ruolo di un poliziotto munito inevitabilmente di un paio di Rayban!