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RESPIRO DEL DIAVOLO (IL) - recensione

Titolo: RESPIRO DEL DIAVOLO (IL)
Titolo originale: Whisper
Regia: Stewart Hendler
Interpreti: Jennifer Shirley, Blake Woodruff, Michael Rooker, Josh Holloway, Sarah Wayne Callies, Julian Christopher, Teryl Rothery
Anno: 2007

Max, ex carcerato con la voglia di rifarsi una vita insieme alla fidanzata Roxanne, tenta di acquistare un negozio, ma le banche gli negano il credito. Decide così di partecipare al rapimento del piccolo e facoltoso David, insieme ai due complici Sydney e Vince. Il colpo riesce e il gruppo si ritira in una baita isolata del Maine insieme al bambino, ma alcuni strani segnali rivelano però che il giovane rapito non è un ragazzino come gli altri...

 

A metà tra The Omen e Joshua, IL RESPIRO DEL DIAVOLO si rivela un dignitoso B-movie che tra alti e bassi regala anche qualche brivido, complici gli splendidi scenari congelati del Maine che tanto hanno ispirato lo scrittore Stephen King. Esordio alla regia cinematografica di Stewart Hendler, ottimo regista videoclipparo, questo film è passato senza infamia e senza lode nelle sale cinematografiche come un discreto horror di ispirazione kinghiana. Il cast di buon livello ci regala un ritorno del bistrattato Michael Rooker (Henry Pioggia Di Sangue) e in una breve parte, appaiono anche due nuove leve conosciute soprattutto per le loro interpretazioni di personaggi di serial tv quali Josh Holloway (il Sawyer di Lost) e Sarah Wayne Callies (Prison Break).


Siamo di fronte ad un ennesimo esempio di baby diavolo, in grado di leggere nel pensiero e manipolare le menti deboli, comandare eserciti di lupi neri e portare alla follia i suoi malcapitati rapitori. Nonostante la scarsa originalità del plot narrativo, la confezione è più che decorosa, la fotografia è ottima e le locations sono funzionali e sufficientemente angoscianti (belle le sequenze sul lago ghiacciato). C'è una grande ricerca della tensione narrativa, evitando l'effettaccio a tutti i costi; l'uso di lupi veri (bellissimi) e non realizzati in CG, rende bene qualitativamente e l'atmosfera in alcuni momenti è quella giusta per godersi il giusto brivido. Peccato purtroppo per il finale, alquanto improbabile e decisamente forzato.

 

In definitiva, una buona opera prima che non mancherà di soddisfare i numerosi patiti del genere.



scritto da: Alberto Genovese


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