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IMAGO MORTIS - recensione

Titolo: IMAGO MORTIS
Titolo originale: Imago Mortis
Regia: Stefano Bessoni
Interpreti: Geraldine Chaplin, Oona Chaplin, Alberto Amarilla, Leticia Dolera, Álex Angulo, Jun Ichikawa, Silvia De Santis
Anno: 2009

Per capirsi: il sottoscritto è amico di Stefano Bessoni e lo considera un grande artista, perciò se adesso che sapete quello che sapete, temete la mancanza di obiettività e credete che questa recensione sia di parte, allora il consiglio è di saltare tranquillamente tutto quanto. Sarebbe inutile da parte mia cercare di convincervi e in fondo ciò che segue è solo un piccolo parere buono come un altro.

 

Nel corso del XVII secolo lo scienziato Girolamo Fumagalli mise a punto una diabolica tecnica fotografica chiamata Thanatografia. Tale pratica consisteva nell'estirpare i bulbi oculari di un essere umano nel momento in cui sopraggiunge il decesso, ovviamente indotto, per poi fissare l’immagine della morte su una lastra fotografica. Tempo dopo, nella scuola di cinema Murnau, uno studente del corso di regia viene improvvisamente colto da strane allucinazioni piene di fantasmi e nel tentativo di dare una risposta all'inquietante fenomeno, la sua vita finisce per intrecciarsi con la terribile storia del folle scienziato. Nel frattempo la morte inizia ad aggirarsi furtiva nei meandri del sinistro edificio…

 

Sgombriamo il campo da almeno un dubbio: IMAGO MORTIS non è un film per tutti i gusti. Più fantasy che horror, pare infatti pensato per mettere in difficoltà chi si aspetta bagni di sangue, ritmi da capogiro e perfetta comprensibilità della storia. Certo, non si può negare che il doppiaggio sia pessimo e che la recitazione dei protagonisti a tratti sembri improvvisata, ma è altrettanto innegabile che il film di Bessoni possieda anche un bel po' di pregi che meritano di essere considerati.

 

Tecnicamente indiscutibile, ha il fascino di una curiosa ghost story ottocentesca, strutturata come una fiaba oscura, immersa in una dimensione senza tempo in cui il passato si fonde con il presente, il vecchio con il nuovo e la morte, oniricamente, si insinua nella vita. IMAGO MORTIS cattura per la sua stranezza e se può lasciar perplessi per il taglio dato alla sceneggiatura che, a tratti, sorvola un po' troppo sui personaggi e sulle reali possibilità del thanatoscopio, di certo non lascia indifferenti di fronte al concetto metacinematografico che porta in scena. Un film dentro al film, in cui i fantasmi diventano gli inquietanti attori di una vita drammaticamente terminata, ma rimasta impressa sui fotogrammi di una pellicola dannata.

 

Bella fotografia, ottima scenografia. Pur non essendo un horror tout cour, IMAGO MORTIS rappresenta una indiscutibile speranza del nostro agonizzante cinema “de paura” e se non riassume tutta la creatività del suo autore, di sicuro introduce una parte del suo mondo che vale la pena, ve lo assicuro, di essere conosciuto. Non sarà impeccabile, ma per chi scrive è da vedere.

 

Curiosità: Stefano Bessoni ha diretto anche Frammenti Di Scienze Inesatte, un interessante film low budget girato con gli alunni della Nuct di Roma

Curiosità numero 2: IMAGO MORTIS è costato circa 3 milioni di euro

 

Curiosità numero 3: nel film compaiono Geraldine e Oona Chaplin, rispettivamente figlia e nipote del grande Charlie.



scritto da: Francesco Cortonesi


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