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E VENNE IL GIORNO - recensione

Titolo: E VENNE IL GIORNO
Titolo originale: Happening (The)
Regia: M. Night Shyamalan
Interpreti: Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Ashlyn Sanchez, Betty Buckley, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr.
Anno: 2008

Una misteriosa epidemia di follia collettiva si diffonde nel Nordamerica, scatenando ondate di suicidi di massa. Mentre si cerca una spiegazione scientifica al fenomeno, il panico dilaga fra la popolazione. Dal regista de Il Sesto Senso, Unbreakable e Signs, un thriller catastrofico non originale ma dotato di indiscussa capacità di coinvolgimento.

 

Si ha un bel dire che la narrativa dell’orrore debba rinnovarsi, che senza nuove idee la capacità degli autori di spaventare diminuirà progressivamente; gira e rigira le cose che ci inquietano son sempre le stesse, forse perché più legate alle nostre fobie e angosce quotidiane. E la possibilità dell’Apocalisse è probabilmente in testa, con buona pace di sociologi e razionalisti.

 

Se poi, come avviene in E VENNE IL GIORNO a metterci lo zampino è un affabulatore realmente in grado di far venire la pelle d’oca (ormai son rimasti in pochi) come Night M. Shyamalan, i brividi sono assicurati. Poco importa se la spiegazione dei terrificanti fenomeni descritti non trova una precisa collocazione scientifica (è l’Armageddon, sapere perché schiatterai non cambia le cose); anzi, l’ignoto ci spaventa ancor di più. Le fonti letterarie sono innumerevoli: da racconti classici come l’agghiacciante Lemming di Richard Matheson a romanzi da cardiopalma del nuovo millennio come Cell di Stephen King.

 

Ed è soprattutto King che viene in mente, per il realismo con cui Shyamalan delinea i suoi personaggi, rendendoceli quantomai verosimili e aumentando in noi la capacità di immedesimazione (elemento base di qualsiasi horror degno di nota). Lo spettatore viene proiettato nell’incubo sin dalle prime immagini, senza filtri o attese; aumenta rispetto alle precedenti fatiche del regista la dose del ribrezzo, con ricorsi fulminei al grand guignol. Il tutto è però all’insegna del verismo più crudo, senza i compiacimenti tipici di tanti prodotti del genere.

 

Nulla ci viene risparmiato, neanche l’uccisione di bambini; ma fra tanto orrore si fa strada la consueta eleganza registica di Shyamalan, in sequenze-shock come il suicidio di alcuni operai che lavoravano sulle impalcature o la tragica processione di automobilisti che dopo l’autoimmolazione di un poliziotto si impadroniscono a turno della sua pistola per seguirne l’esempio.

 

In sostanza, E VENNE IL GIORNO è un prodotto onesto: non racconta niente di nuovo (lo si potrebbe dire anche di altre pellicole dell’autore come il pluripremiato Il Sesto Senso e Signs) ma quello che dice lascia il segno, mantenendo i brividi promessi e regalandoci un’ora e mezza di tenebroso divertimento.

 

Splendida e disturbante la locandina, riproposta da noi con la medesima grafica.



scritto da: Corrado Artale


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