a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (L') - recensione

Titolo: UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (L')
Titolo originale: Uccello Dalle Piume Di Cristallo (L')
Regia: Dario Argento
Interpreti: Tony Musante, Suzy Kendall, Enrico Maria Salerno, Eva Renzi, Umberto Raho, Mario Adorf, Rosita Torosh, Giuseppe Castellano
Anno: 1970

Opera prima di Dario Argento. Senza dubbio uno dei film che più ha influenzato il “thrilling all’italiana” degli anni '70. Non sempre il ritmo è mozzafiato, ma resta una splendida stella che brilla nell'universo horror.

 

Uno scrittore americano decide di trascorrere un mese a Roma nella speranza di trovare l’ispirazione per un nuovo romanzo. Casualmente però una sera, tornando a casa, assiste all’aggressione di una giovane donna che per poco non ci rimette le penne. All'inizio i sospetti cadono su di lui, ma l’aggressore continua a colpire indisturbato, facendo fuori tutti quelli che in qualche modo possono fornire prove o indizi. La polizia brancola nel buio, lo scrittore decide quindi di improvvisarsi detective per risolvere il mistero a modo suo e assicurare così il pericoloso serial killer alla giustizia.

 

Il giallo che ha cambiato il nostro cinema. Quando uscì, al suo successo, non ci credeva quasi nessuno, neppure i produttori. E invece divenne in poco tempo campione di incassi. D’altronde sangue, colpi di scena, violenza senza mezzi termini e un assassino nero vestito che fa paura solo a vederlo, non erano ancora usuali nei nostri cinema e l’effetto “sorpresa” non mancò di far sentire la sua influenza più positiva. A rivederlo oggi, L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO appare un pochino datato. In effetti la sceneggiatura ha i suoi difetti e non mancano “buchi” di un certo rilievo, però Argento dimostra di avere già in mente tutte le regole fondamentali per impostare la sua cinematografia futura. Inutile aggiungere quindi che stiamo parlando di una pietra miliare. Ancora oggi, soprattutto in un paio di scene, risulta morboso quanto basta.

 

Ottima la colonna sonora di Ennio Morricone e bella la prova di Tony Musante nei panni dello scrittore/detective, che tiene perfettamente la scena dal primo all’ultimo minuto. Applausi.

 

Curiosità: non tutti sanno che la sceneggiatura è ispirata a un romanzo di Fredric Brown intitolato La Statua Che Urla.

Curiosità numero 2: Tony Musante recentemente è stato un grande Nino Schibetta in Oz, che è per chi scrive la migliore serie del millennio.

Curiosità numero 3: il film è stato girato nei celebri De Paolis Studios a Roma.



scritto da: Francesco Cortonesi


comments powered by Disqus