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MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE - recensione

Titolo: MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE
Titolo originale: Hunger (The)
Regia: Tony Scott
Interpreti: Catherine Deneuve, David Bowie, Susan Sarandon, Cliff De Young, Beth Ehlers, Dan Hedaya, Suzanne Bertish
Anno: 1983

Uno dei film che ha contribuito a modernizzare la figura del vampiro sfruttando la moda gotich dark degli anni '80. Prolisso, ma per certi versi sconvolgente. Da vedere.

 

Miriam Blaylock è una donna affascinante che colleziona arte rinascimentale, antichi monili egizi e nutre una profonda passione per la musica classica che condivide con il suo amante John. Un giorno però, John inizia ad invecchiare velocemente, come se il tempo corresse a rotta di collo. Sconvolto, ma consapevole del fatto che la cosa è legata a Miriam, decide allora di rivolgersi a una famosa geriatra che lavora all’Università di New York nella speranza di trovare un aiuto. Purtroppo parlare con la specialista Sarah Roberts non sarà però facile come credeva…

 

I tanti detrattori dicano quello che vogliono… Sarà pure di una lentezza irritante, ma MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE resta un film che sonda con intelligenza certe paure esistenziali e a distanza di anni non appare per nulla datato. Scott è bravo a rendere sullo schermo il sottotesto del romanzo di Streiber, che ritrae Miriam come una sorta di letale sieropositiva in grado di contagiare ma allo stesso tempo di sopravvivere. Tra l’altro, all’epoca la malattia era ancora ricca di lati oscuri e non erano molti quelli che avevano deciso di trattare l’argomento sfruttando la fiction.

 

L’invecchiamento di Bowie a vista d’occhio è veramente impressionante e senza dubbio rappresenta il nucleo della vicenda. Purtroppo la relazione lesbo tra Miriam e Sarah si sviluppa in modo decisamente banale e non ha la stessa intensità della prima parte della storia. Alla fine sembra soltanto un mezzo tentativo di strizzare l’occhio al pubblico più radical chic. Non male, concettualmente parlando, la soffitta - cimitero in cui Miriam conserva le bare dei propri amanti. Ha il fascino del minimalismo più decadente. Peccato per le patetiche colombe bianche. E’ comunque un grande film.

Curiosità: Withley Strieber, l’autore del romanzo, è noto agli appassionati di fantascienza per il suo controverso Communion, da cui è stato tratto anche un film con Christopher Walken. In Communion Strieber sostiene di essere stato rapito dagli alieni e di averlo scoperto grazie all’aiuto dell’ipnosi regressiva. Il libro ha venduto uno sfacelo di copie ed è stato, nel 1989, per quindici settimane nella classifica dei Best Sellers del New York Time.

Curiosità numero 2: celebre la scena iniziale del film in cui compare Peter Murphy (leader dei Bauhaus). All’epoca Murphy era una sorta di messia per i dark di tutto il globo.

Curiosità numero 3: c’è chi sostiene che fosse Alan Parker il regista inizialmente contattato per dirigere il film, ma che fu lo stesso Parker a convincere la produzione a chiamare al suo posto Tony Scott.



scritto da: Francesco Cortonesi


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