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PRESAGIO INFERNALE - recensione

Titolo: PRESAGIO INFERNALE
Titolo originale: Omen IV: The Awakening
Regia: Jorge Montesi, Dominique Othenin-Girard
Interpreti: Faye Grant, Michael Woods, Michael Lerner, Madison Mason, Ann Hearn, Jim Byrnes, Don S. Davis, Asia Vieira
Anno: 1991

Girato per la tv, quindi via completamente il sangue e spazio all’orrore pseudo psicologico. E che psicologia… La sceneggiatura è semplicemente farneticante. Pessimo, ma con un paio di scene da lasciare allibiti.

 

Una neonata viene adottata da due avvocati di New York che non riescono ad avere figli naturali. La piccola si dimostra subito piuttosto aggressiva e le cose non migliorano con il tempo. Delia diviene, crescendo, una bambina decisamente inquietante che non parla con nessuno e che quando lo fa, di solito è per dare il via a tragedie invereconde.

 

Nel momento in cui la baby sitter, animata da altrettanto diabolica filosofia new age, decide di portarla a una fiera per farla guarire da tanto solipsismo, la situazione degenera e alle fine sono le fiamme a chiudere una giornata campale. La mamma adottiva a quel punto inizia a sentire odore di zolfo e si mette sulle tracce dei veri genitori della demonietta. Seguono i soliti cattivi presagi.

 

Sostanzialmente è una sorta di remake del primo Omen, ma in pratica è noia all’ennesima potenza. Però va detto che nella seconda parte del film ci sono due o tre momenti che se uno non li vede non ci crede... In effetti perdersi il presepe con le statuette spiritate, i punkabbestia newyorkesi che profetizzano in latino disgrazie imminenti o l’incredibile riunione all'interno della chiesa della congrega ultracattolica, in cui una predicatrice viene aggredita dai serpenti a sonagli, è davvero un peccato. Soprattutto per i fanatici del bizzarro.

 

D’altronde è innegabile che sia un peccato anche sorbirsi novantatre minuti di recitazione deprimente, dialoghi sconclusionati e ritmo letargico. Orribili tra l'altro, anche le musiche che sembrano scritte per un film della Disney destinato agli adulti chiusi nelle case di cura. A conti fatti quindi, forse il consiglio migliore è quello di lasciar perdere.

 

Curiosità: il regista Dominique Othenin Girard ha lasciato il film alla seconda settimana di riprese. A sostituirlo è stato Jorge Montesi.

 

Curiosità numero 2: la protagonista del film è Faye Grant. Se per caso vi state chiedendo dove l’avete già vista: beh è la dottoressa Juliet Parrish in Visitors.

Curiosità numero 3: Asia Vieria
che qui interpreta la piccola e terribile Delia York, con il tempo non è cresciuta molto. E’ alta infatti soltanto un metro e cinquanta centimetri.



scritto da: Francesco Cortonesi


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