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AMORE FOLLE - recensione

Titolo: AMORE FOLLE
Titolo originale: MAD LOVE
Regia: Karl Freund
Interpreti: Peter Lorre, Collin Clive, Francesc Drake
Anno: 1935

Piccolo grande capolavoro!

 

Il dottor Gogol, eminente chirurgo, assiste quotidianamente a uno spettacolo teatrale stile Grand Guignol in cui si esibisce Yvonne, attrice felicemente sposata con il grande pianista Stephen Orlac.

 

Una sera Gogol, ossessivamente innamorato di Yvonne, decide di farsi finalmente avanti e di portare i suoi omaggi alla bella attrice. E’ però il giorno sbagliato, perché Yvonne annuncia infatti di voler abbandonare le scene e di avere intenzione trasferirsi in Inghilterra e dedicarsi solo alla famiglia.

 

Gogol torna a casa estremamente turbato. Il caso però ci mette lo zampino, perché durante il viaggio verso la perfida Albione il treno deraglia e il pianista francese perde le mani. Sarà proprio Gogol a operarlo, attaccandogli le mani di un assassino da poco ghigliottinato. Mani che in breve tempo sembrano prendere vita propria…

 

Rifacimento di Le Mani Dell’Altro e tratto dal romanzo Le Mani d’Orlac di Maurice Renard, AMORE FOLLE è un film praticamente perfetto. Karl Freund, già famoso direttore della fotografia (Metropolis) dopo aver diretto un classico come La Mummia, fa qui un omaggio all’espressionismo tedesco sfruttando perfettamente una sceneggiatura di Guy Endore, P.J. Wolfson e John L. Balderston.

 

A facilitargli la vita contribuiscono senza dubbio le ottime prove degli attori tra cui Colin Clive (il primo dottor Frankenstein!) nei panni del pianista Stephen Orlac e manco a dirlo Peter Lorre, qui nel suo ruolo più esaltato dagli amanti del brivido, paragonabile, per intensità, a quello di Hans Beckert in M / Il Mostro di Dusseldorf.


Memorabile la scena in cui Gogol cerca di far impazzire Orlac impersonando l’omicida ghigliottinato, le cui mani sono adesso del pianista. Con in testa un cappellaccio nero, il collo inguainato e un paio di luccicanti mani artificiali, Lorre aggiunge una dimensione iconografica indimenticabile già all’inizio del film in cui, con il cranio completamente rasato e con addosso un cappotto contornato da un collo di pelliccia si reca a teatro.

 

AMORE FOLLE è un piccolo (68 minuti!) tassello imperdibile della cinematografia improntata sull’analisi (e le critiche) dei concetti tanto cari al modernismo. Qui ovviamente è la scienza impazzita che tutto può (ma solo apparentemente) a ricostruire l’uomo frammentato del nuovo secolo. Manco a dirlo con risultati disastrosi. Ottimo il dvd della Sinister.

 

Curiosità: ultima regia di Karl Freund prima di tornare alla carriera di direttore della fotografia. Peccato. Restano ancor oggi sconosciuti i motivi della scelta.


Curiosità numero 2: il 1935 fu un anno d’oro per il cinema dell’orrore. Uscirono: La Moglie di Frankenstein, Il Segreto del Tibet, The Raven, I Vampiri di Praga, La Nave di Satana e appunto AMORE FOLLE.  Il critico del "Times" André Sennwald commentò che tale attrazione per il dolore e la morbosità era “sostanzialmente correlata con le condizioni mentali della nazione. Lo schermo fornisce un’acuta esperienza emotiva e, ciò che è più importante, piace a vaste moltitudini persino quando vengono sconvolte o disgustate”


Curiosità numero 3: il romanzo Le Mani d’Orlac venne pubblicato per la prima volta nel 1921. L’edizione italiana più recente è quella di Profondo Rosso uscita nel 2009.



scritto da: Francesco Cortonesi


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