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GUERRA DEI MONDI (LA) - recensione

Titolo: GUERRA DEI MONDI (LA)
Titolo originale: War Of The Worlds (The)
Regia: Byron Haskin
Interpreti: Gene Barry, Ann Robinson, Les Tremayne, Robert Cornthwaite, Sandro Giglio, Lewis Martin, Houseley Stevenson Jr.
Anno: 1953

Se un giorno dovessero cadere sulla Terra particolari meteoriti, dovremmo essere pronti a qualsiasi sorpresa. H.G. Wells, padre della moderna fantascienza, ci ha pensato già più di un secolo fa con le sue numerose profezie. E se con i conflitti mondiali, internet, la “rivincita delle donne” lo scrittore non ha sbagliato nulla, per i marziani dovremo attendere ancora un po’. Il cinema intanto ci prova e LA GUERRA DEI MONDI (1952) di Byron Haskin è uno degli esempi più riusciti, oltre che un importante reperto di un periodo storico come quello della Guerra Fredda.

 

In una placida cittadina del Midwest una notte accade qualcosa di particolare: un meteorite atterra in piena campagna, ma c'è qualcosa di strano che attira l’attenzione di numerosi studiosi e, durante la notte, dal grande “sasso” escono marziani davvero cattivi. Gli umani non possono fare nulla contro di loro nemmeno con la bomba atomica. Il dott. Clayton Forrester (Gene Barry) e la dolce fanciulla Sylvia Van Buren (Ann Robinson) cercano in tutti i modi di scoprire come fermare l‘invasione, ma nel frattempo il mondo è alla deriva, fino ad arrivare a un epilogo tanto semplice quanto sorprendente.


Ad oggi, LA GUERRA DEI MONDI è considerato uno dei capisaldi della fantascienza anni cinquanta, ma non solo, perché l’American Film Institute (AFI) l’ha classificato al 28º posto tra i cento film più importanti del secolo scorso. Il tema centrale, come lo era anche nel romanzo di H.G. Wells, è la paranoia e, in questo caso, c’è dentro davvero un po’ di tutto: Guerra Fredda, Maccartismo e pericolo comunista.

 

Parlando della pellicola in senso strettamente tecnico, LA GUERRA DEI MONDI mostra una capacità di inventiva davvero strabiliante e unica nella storia del cinema. Gli effetti speciali (premiati meritatamente con l’Oscar) sono a dir poco avveniristici, mentre quelli sonori, tra i più plagiati di sempre, conferiscono una potenza unica alle sequenze d’azione, generando in seguito una serie televisiva (1988-1990) e un remake del 2005 firmato da Steven Spielberg.

 

Curiosità: la notte prima di Halloween del 1938, nel programma radiofonico CBS Mercury Theater on the Air, Orson Welles rilegge un adattamento del romanzo di H.G. Wells. Molti ascoltatori credettero sul serio che i marziani stessero atterrando nel New Jersey. Questo fatto riaccese gli interessi di alcuni produttori della Paramount al progetto cinematografico, che però si concretizzò solamente nel 1952 grazie a George Pal.

Curiosità numero 2: Le immagini iniziali vennero realizzate dal pittore spaziale Chesley Bonestell, il quale lavorò anche a progetti avveniristici come il Golden Gate Bridge di San Francisco. In seguito si trasferì ad Hollywood dove divenne pittore di fondali. Un asteroide e un cratere di Marte sono chiamati “Bonestell” in suo onore.



scritto da: Giacomo Ioannisci


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