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PLAN 9 FROM OUTER SPACE - recensione

Titolo: PLAN 9 FROM OUTER SPACE
Titolo originale: Plan 9 From Outer Space
Regia: Edward D. Wood Jr.
Interpreti: Gregory Walcott, Bela Lugosi, Duke Moore, John Breckinridge, Tom Keene, Maila Nurmi, Tor Johnson, Gregory Walcott
Anno: 1959

“Salve, amico mio… Il futuro interessa a noi tutti, perché è lì che tu e io stiamo andando a passare il resto delle nostre vite… E ricorda, amico mio, eventi futuri come questi ti insegneranno! Ti interessa l’ignoto, il mistero, l’inesplicabile è per questo che sei qui. E ora, per la prima volta, ti riveleremo la storia completa di ciò che è accaduto… In quel giorno fatidico. Ti forniremo tutte le prove, basate solo sulla testimonianza segreta delle anime miserabili che sono sopravvissute a quel terribile tormento. Ciò che è accaduto, e dove, amico mio, non possiamo più tenerlo segreto. Puniamo i colpevoli, ricompensiamo gli innocenti. Amico mio, il tuo cuore può sopportare i fatti scioccanti di… Grave Robbers From Outer Space?”

Grazie Ed!

 

Gli extraterrestri arrivano a bordo di un disco volante sulla Terra per dire agli umani di essere in possesso della terribile Bomba Solare e per far capire di essere pronti ad usarla. I terrestri però non danno troppo peso alle minacce e così gli alieni, come avvertimento, decidono di risvegliare i morti, seguendo il Piano 9 (!). Una coppia di giovani sposi, con l’aiuto delle forze dell’ordine, riesce però a sconfiggere gli spaziali, penetrando addirittura fin dentro l’astronave...



Una leggenda. Un atto d’amore. Un delirante piano. Un monumento al vero spirito del cinema. A suo modo un capolavoro!!! Questo e tanto altro ancora è PLAN 9 FROM OUTER SPACE, il film che un mucchio di gente ha considerato a lungo come il peggiore di tutti i tempi.

 

Con una scenografia creata sfruttando materiale di recupero (furono usate canne da pesca per animare dischi volanti fatti con i coprimozzo di una vecchia cadillac!) e montaggio assemblato, aggiungendo al girato originale documentari di guerra e brevi filmati fatti a Lugosi un mese prima della morte, il film rappresenta quanto di più vicino ci possa essere al concetto di poetico mostro in celluloide e conferisce al più bizzarro regista che si sia mai aggirato per Hollywood, California, il fascino dello scienziato pazzo. Plan 9 sta a Edward D.Wood jr come la Creatura Senza Nome sta a Victor Frankenstein.

 

Bisognerebbe dedicare un libro intero a PLAN 9 FROM OUTER SPACE per raccontarne tutti gli incredibili retroscena anche se, fortunatamente, il film che Tim Burton ha fatto sulla vita del suo creatore rende giustizia oltre che al regista, anche a questa settima meraviglia del cinema da drive in, impressionato in un fine settimana e prodotto con i soldi di una chiesa battista.

 

Scene diurne che improvvisamente divengono notturne, cabine di pilotaggio realizzate dentro sgabuzzini, tende per la doccia come porte, donne che rispondono al telefono senza che questo abbia squillato, dialoghi deliranti e Bela Lugosi “resuscitato” arruolando un chiropratico, con il volto nascosto da un mantello, come controfigura.

 

Impossibile sfuggire al fascino di un film folle che nasconde meraviglie in ogni sequenza e che per anni è stato ingiustamente bollato da patetici ignoranti con la logora definizione di trash, mentre rappresenta di fatto una divertente storia di invasione spaziale, girata sfruttando come location un vecchio magazzino e un cimitero di cartone.

 

Se c’è una dichiarazione d’amore al vero cinema, bella e pura come una serena notte d’estate, questa ha senza dubbio alcuno, l’indimenticabile titolo di PLAN 9 FROM OUTER SPACE. Con buona pace di quelli che lo considerano trash e quelli che ritengono Ed Wood  un simpatico illuso senza alcun talento. La versione colorizzata del film, recentemente proposta dalla Legendfilm, è assolutamente straordinaria. Da avere.

Film obbligatorio.

 

Curiosità: Ed Wood voleva intitolare il film Grave Robbers From Outer Space (Predatori di Tombe dallo spazio) ma i Battisti lo trovarono troppo oltraggioso e optarono per un più casto Piano 9…

Curiosità numero 2: pur avendo interpretato uno dei ruoli principali, Maila Nurmi, in arte Vampira, non è mai riuscita a vedere il capolavoro di Ed Wood. Nel 1986 si recò ad un cinema dove Plan 9 veniva proiettato, ma quando si presentò alla cassa, il direttore del cinema la scambiò per una pazza, convinto che la Nurmi fosse morta dieci anni prima. Intristita, Vampira tornò a casa senza vedere il film.

 

Curiosità numero 3: il filmato di Lugosi che coglie la rosa fu girato probabilmente nella primavera del 1955, un mese prima che il Vampiro entrasse in ospedale per l’ultima volta. Le riprese in cui Lugosi assiste ad una sepoltura invece facevano parte di La Bara Del Vampiro, un progetto che Wood non ha mai portato a termine.

 

Curiosità numero 4: il tempo effettivo delle riprese di Plan 9 non è certo. Nei ricordi di chi vi ha partecipato varia dai quattro ai sei giorni.



scritto da: Francesco Cortonesi


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