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CANNIBAL FEROX - recensione

Titolo: CANNIBAL FEROX
Titolo originale: Cannibal Ferox
Regia: Umberto Lenzi
Interpreti: Giovanni Lombardo Radice, Lorraine De Selle, Zora Kerova, Danilo Mattei, Richard Bolla, Venantino Venantini, Walter Lucchini
Anno: 1981

Terzo “cannibalico” per Lenzi. La sceneggiatura, pretestuosa e superficiale, gronda ipocrisia come se piovesse. CANNIBAL FEROX si ricorda soprattutto per i ganci che infilzano i capezzoli della Kerowa e per l’agghiacciante agonia del piccolo pecari nelle spire del pitone. Avvisati.

 

Gloria Davis, studentessa di antropologia, è convinta che il cannibalismo sia una menzogna frutto del colonialismo e per questo decide di approfondire l’argomento in Amazzonia. Partita insieme al fratello e all’amica Pat, finisce per trovarsi nel bel mezzo di un inferno inaspettato, con l’orrore alimentato da un crudele spacciatore americano così sadico da scatenare l’ira furibonda degli indigeni.

 

In altra sede si potrebbe discutere a lungo sull’etica intrinseca del film e soprattutto sull’uso scellerato di piccoli animali sacrificati per “la causa”. C’è anche da dire però che quello che arriva nelle nostre tavole e che crea molta meno indignazione, si avvale soltanto del bizzarro principio dell’occhio che non vede e del cuore che non duole. Questo non va mai dimenticato.

 

Va beh, veniamo al cinema. CANNIBAL FEROX, c’è poco da fare, non convince. Scritto male, recitato peggio, il film di Lenzi sembra pensato esclusivamente per sfruttare una storia già ampiamente sviscerata e per portare in scena diversi gradi di violenza, dalla più “naturale” alla più abietta. In effetti, la seconda parte è un po’ più sostanziosa, vuoi perché si arriva dove il pan si cuoce e vuoi perché la ferocia degli indigeni, che appare l’unica sensata, dà alla storia un briciolo di logica.

 

E poi, finalmente, spazio al gore. Oltre alle tette trafitte della Kerowa, c’è da ricordare l’evirazione e lo scoperchiamento della calotta cranica di Giovanni Lombardo Radice, che qua interpreta il crudele americano. In Italia il film non ottenne un gran successo, ma all’estero creò casino un po' ovunque. Venne censurato in trentuno paesi del mondo e si conquistò così un posto nella storia. La sostanza, come detto, non è molta, ma tutto sommato è l’ultimo cannibal- movie italiano ad avere ancora un suo, se pur minimo, perché.

 

Curiosità: Giovanni Lombardo Radice venne accreditato con lo pseudonimo di John Morghen.

 

Curiosità numero 2: Giovanni Lombardo Radice, durante le riprese, si rifiutò di uccidere un maiale selvatico e Lenzi fu costretto ad usare una controfigura.

 

Curiosità numero 3: molti dei paesi che in passato avevano censurato il film, hanno recentemente tolto i divieti.

 

Curiosità numero 4: a proposito di cannibali: secondo alcuni antropologi, le poche decine di abitanti dell’isola Henderson, microscopico scoglio nel Pacifico orientale, una volta rimasti isolati dalle isole circostanti, finirono per sbranarsi a vicenda fino a cancellare la loro presenza dalla faccia della Terra. Tutt’oggi l’isola è disabitata.



scritto da: Francesco Cortonesi


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