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TERROR! IL CASTELLO DELLE DONNE MALEDETTE - recensione

Titolo: TERROR! IL CASTELLO DELLE DONNE MALEDETTE
Titolo originale: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette
Regia: Robert Oliver
Interpreti: Rossano Brazzi, Michael Dunn, Edmund Purdom, Gordon Mitchell, Luciano Pigozzi, Salvatore Baccaro,Alessandro Perrella
Anno: 1974

Ahahahahahaha…! Incredibile! Roba da far rivoltare all’infinito Mary Shelley nella tomba…

 

Il conte (sic!) Frankenstein vive in un oscuro castello e si dedica a inquietanti esperimenti, tra cui quello folle di riportare in vita un uomo di Neanderthal, catturato tempo prima nei dintorni della ricca magione. Quando al maniero arriva l’avvenente nipote dello scienziato pazzo accompagnata da una sexy amica, inevitabilmente la situazione precipita. A complicare la situazione ci si mette anche il diseredato nano Genz, che pur di riuscire a rientrare nei meandri del castello da cui è stato cacciato, non esita a servirsi dell’aiuto di un primitivo scovato in una grotta della zona.

 

Pazzesco. Ma davvero. Recitato da un cast improbabile che va da un allucinato Rossano Brazzi coinvolto chissà come nel progetto all’incredibile Salvatore Baccaro, il film è forse una delle cose più assurde girate nel nostro paese, tanto che nessuno ne ha mai ufficialmente rivendicato la paternità.

 

Firmato con lo pseudonimo Robert Oliver e attribuito al messicano Ramiro Oliveros, TERROR! IL CASTELLO DELLE DONNE MALEDETTE, è quanto di più folle ci si possa immaginare. Si tratta infatti di una versione incredibilmente delirante del romanzo della Shelley, portata in scena cercando di riprodurre in qualche modo le atmosfere gotiche della Hammer. Naturalmente, qui tutto sembra progettato da uno squilibrato.

 

Nani, gobbi, uomini primitivi, mazze di gomma e grotte di cartapesta. Non manca nulla e nonostante il ritmo sia piuttosto blando e ogni tanto la noia affiori, vi sarà impossibile non ridere davanti alle interpretazioni folli di ogni sciagurato qui coinvolto. Non crederete ai vostri occhi e rifiuterete di prestar fede alle vostre orecchie. Alla fine vi resterà un groppo in gola.

 

Curiosità: l’attribuzione della regia a Ramiro Oliveros è solo deduttiva. In realtà il Nostro è più noto come attore. Ha tra l’altro interpretato ruoli in Apocalypse Domani di Margheriti e La Ragazza Dal Pigiama Giallo di Mogherini.

Curiosità numero 2: Salvatore Baccaro appare nei titoli con lo pseudonimo di Boris Lugosi (!).

 

Curiosità numero 3: Michael Dunn, che qui interpreta il nano Genz, è morto qualche mese dopo la fine delle riprese per un attacco cardiaco. Aveva solo 39 anni.



scritto da: Francesco Cortonesi


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