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HOLOCAUST 2000 - recensione

Titolo: HOLOCAUST 2000
Titolo originale: Holocaust 2000
Regia: Alberto De Martino
Interpreti: Kirk Douglas, Simon Ward, Agostina Belli, Anthony Quayle, Adolfo Celi, Romolo Valli, Massimo Foschi, Peter Cellier
Anno: 1977

Horror demoniaco dal budget piuttosto alto che mescola ecologia e Armageddon in modo piuttosto ambiguo. In un mondo migliore potrebbe benissimo essere sovrapposto a Omen III Conflitto Finale (girato tre anni più tardi) per prenderne il posto. Stessa spiaggia stesso mare, ma se non altro il film di De Martino è molto più interessante.

 

L’ingegnere Robert Caine è pronto a dare inizio ai lavori mirati alla costruzione di una centrale nucleare in un paese del Terzo Mondo. Tornato a Londra, l’uomo diviene oggetto di violente contestazioni che portano alla morte della moglie, tra l’altro contraria al progetto. Dopo la tragedia, ai vertici dell’azienda sale il giovane figlio di Caine, intenzionato ad aiutare il padre a raggiungere il suo scopo. Nel frattempo però, le disgrazie si abbattono contro chiunque pensi anche solo lontanamente di opporsi alla costruzione della centrale...

Che cosa / vorranno / domani i nostri figli / vorranno, vorranno / restare ancora vivi. Suona come un esorcismo a un cattivo presagio lo slogan urlato dai contestatori alla coscienza di Caine. Del resto, non c’è dubbio alcuno che sia più che altro la fine del mondo intero e non un eventuale terribile tragedia, in un non meglio identificato paese del Terzo Mondo, a dare un senso alla paura per la costruzione della centrale nucleare dall’inquietante profilo simile a un mostro a sette teste. I pacifisti di De Martino tremano per il loro futuro, non per quello dei loro fratelli africani.

 

E allora ecco che HOLOCAUST 2000 diviene un film ambiguo, dai sinistri risvolti sociali, che pone l’accento sulla percezione di un Armageddon sottolineando più che altro lo sfruttamento dell’Occidente nei confronti dei paesi poveri, anziché l’avvento di un Anticristo vero e proprio. Il male siamo dunque noi? Sarà la nostra brama di ricchezza la causa della fine del mondo? A conti fatti, è un modo buono come un altro di leggere il film.

HOLOCAUST 2000 non incanta, il ritmo è blando e spesso vengono pure inseriti elementi inutili che allontanano dalla tesi iniziale, ma la sinistra storia dall’odore sulfureo che sale dagli anfratti dell’Inferno resta. E alla fine, forse forse, ci impregna pure la coscienza. Comunque, se vi piace l’horror demoniaco con sfumature psicologiche, allora questo film è da vedere.

 

Curiosità: Omen III: Conflitto Finale, uscito tre anni dopo, assomiglia in maniera imbarazzante al film di De Martino, anche se poi la sceneggiatura del film di Baker è assai più bizzarra e delirante.

Curiosità numero 2: nello stesso anno lo sceneggiatore Sergio Donati scrisse anche l’adattamento cinematografico di L’Orca Assassina.



scritto da: Francesco Cortonesi


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