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CASTELLO DI DRAGONWYCK (IL) - recensione

Titolo: CASTELLO DI DRAGONWYCK (IL)
Titolo originale: Dragonwyck
Regia: Joseph L. Mankiewicz
Interpreti: Gene Tierney, Vincent Price, Walter Huston, Glenn Langan, Anne Revere, Spring Byington, Connie Marshall
Anno: 1946

Noir gotico con appena una sfumatura di soprannaturale. Non è certo un giro sull’ottovolante, ma tecnicamente è impeccabile.

 

Una giovane contadina sposa un proprietario terriero che vive arroccato in un castello meraviglioso. Il sogno però si accartoccia, perché la ragazza scopre che il cervello del marito è profondamente contaminato dalle ombre della pazzia, rendendolo estremamente pericoloso. A fare da detonatore sarà la nascita di un figlio destinato a morire appena venuto al mondo.

 

Grande classico. Nessun dubbio su questo. E pensare che il romanzo di Anja Seton è una palla colossale. J.L. Mankiewicz dimostra di sapere il fatto suo ed è bravo davvero a strutturare la sceneggiatura senza perdersi troppo in melensi salamelecchi. Una splendida fotografia e una regia praticamente impeccabile rendono IL CASTELLO DI DRAGONWYCK un film praticamente perfetto. Roba da far vedere agli studenti nelle scuole di cinema, per intendersi.

 

Melodramma, noir, gotico e un po’ di soprannaturale. Non manca nulla, anche se la parte più interessante non può essere altro che la discesa agli inferi del crudele Nicholas Van Ryn, interpretato da un Vincent Price in grado di dare lezioni di stile e bravura al mondo intero. Non male anche l’idea di dedicare una buona fetta della storia agli incredibili rapporti tra genitori e figli nelle campagne del Connecticut di fine '800. Probabilmente è del film la cosa che fa più paura.

 

In effetti, nonostante l’ottimo lavoro in fase di sceneggiatura, oggi IL CASTELLO DI DRAGONWYCK risulta piuttosto datato e a tratti la noia affiora, ma se si è in vena di fare un tuffo nel passato e immergersi in una fosca vicenda di inquietante narcisismo, ambientata in una perfetta cornice gotica americana, ecco allora che risulterà difficile immaginare un affresco migliore.

 

Curiosità: Vincent Price, durante le sue interviste, amava sempre ribadire che riteneva il film di Mankiewicz l’unico a cui aveva preso parte che non sarebbe stato dimenticato.

Curiosità numero 2: J.L. Mankiewicz nella sua carriera ha vinto 4 premi Oscar.

 

Curiosità numero 3: J.L. Mankiewicz è stato il primo americano ad ottenere l’Ordine al Merito Della Repubblica Italiana per i film diretti nel nostro paese. L’onorificenza gli è stata consegnata nel 1965.



scritto da: Francesco Cortonesi


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