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NURSIE - recensione

Titolo: NURSIE
Titolo originale: Nursie
Regia: Joe C. Maxwell
Interpreti: C. Thomas Howell, Savannah Smith Boucher, David Parker, Frieda Jane, Rachelle Carson, John Hardison
Anno: 2005

NURSIE è un film malato e inquietante, realizzato a basso budget. Peccato che alla lunga finisca per risultare noioso.

 

Durante una tempesta, il Dott. Zack ha un incidente con la macchina e si ritrova nella casa di riposo dell’infermiera Ada. Zack vorrebbe ripartire ma la tempesta è ancora in corso, il telefono non funziona e lui si sente ancora debole dopo l'incidente. Nell’attesa che la situazione migliori il dottore conosce Mary Claire, la giovane bella e terrificante nipote di Ada e i suoi pazienti.

 

Zack capisce presto che è proprio Ada la causa dei suoi guai e che dentro la casa tutti vivono contro la loro volontà. A quel punto cerca di scappare, ma l’impresa non gli riesce e viene punito. Nonostante tutto però lui continua a provare...

Joe C. Maxwell esordisce alla regia dopo varie esperienze come direttore della fotografia e convoca nel cast addirittura Thomas Howell, già interprete dell’indimenticabile The Hitcher / La Lunga Strada Della Paura. NURSIE non è un film terribile e ha i suoi pregi proprio nella fotografia. La casa dove si svolge l’intera vicenda è buia e inquietante, la pioggia e i tuoni rendono la pellicola malata al punto giusto e bellissimi sono i particolari sui vecchi oggetti tra cui spicca un agghiacciante pendolo.

 

La storia però alla lunga si ripete e per gran parte del film assistiamo soltanto ai tentativi di fuga del protagonista, che puntualmente quando sembra essere sul punto di avercela fatta viene catturato. A quel punto si riparte… L’attrice Savannah Smith Boucher che interpreta l’infermiera Ada cerca di recitare molto al di sopra di quelle che sembrano essere le sue possibilità e finisce per rendere l’interpretazione goffa e priva di un qualsiasi spessore.

 

NURSIE ha comunque vinto il Fleur De Lis come miglior horror e suspense presso il New Orleans Media Experience.



scritto da: Cristiano Stocchi


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