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BEGOTTEN - recensione

Titolo: BEGOTTEN
Titolo originale: Begotten
Regia: E. Elias Merhige
Interpreti: Brian Salzberg, Donna Dempsey, Stephen Charles Barry, James Gandia, Daniel Harkins, Michael Phillips
Anno: 1991

Se vi sentite con un piede nella fossa e uno su una buccia di banana, allora questo è il film che fa per voi…


In un casa di campagna qualcuno mascherato si suicida con un rasoio e, dal suo ventre, esce una donna che masturbando il cadavere rimane incinta. Il deforme umanoide, frutto di tal necrofilo amore, successivamente cerca di entrare a far parte di una tribù di uomini incappucciati, ma questi, dopo qualche momento di delirio generale, decidono di passare all’azione e seviziare l’allegra famigliola. Forse.

 

Cupo, folle, visionario, BEGOTTEN è uno straordinario viaggio nell’angoscia che ha come capolinea la morte. E' praticamente impossibile riassumerne esattamente la trama che a tratti sfocia nella video arte pura, tanto che il film sembra nato più per essere un’esperienza visiva che una storia vera e propria.

 

A dirla tutta il senso delle infernali immagini sul finale si intuisce e la metafora ambientalista delle violenze degli uomini sulla natura è più chiara di quello che sembra. Certo, si fa una discreta fatica ad identificare Dio, che genera la Madre Terra che a sua volta consegna la Natura in mano agli uomini bestiali, ma con un po’ di attenzione il delirio generale si dirada e finisce per essere molto meno nebuloso di quello che pensavamo.

 

Muto, girato in un incredibile bianco e nero sporco e volutamente rovinato, una volta visto resta come una cicatrice nel cervello. Accompagnato da una colonna sonora creata esclusivamente con i rumori della natura che qua assumono l’andamento di una marcia funebre, BEGOTTEN è un tuffo nella pece senza possibilità di risalita.

 

A conti fatti, il film di Merhige ricorda sia per ritmo che per sostanza una versione lunga del famoso filmino di The Ring, con l’aggiunta di una buona dose di violenza e blasfemia. Sia chiaro: BEGOTTEN non è un film per tutti. Se odiate intellettualismi e metafore pseudo filosofiche dalle sfumature arty, allora statene alla larga. Siete avvertiti.

 

Curiosità: sembra incredibile, ma BEGOTTEN è il primo lungometraggio di E. Elias Merhige, regista di L’Ombra Del Vampiro e Suspect Zero.

 

Curiosità numero 2: per ottenere l’inquietante effetto della pellicola sono occorsi otto mesi. Ci volevano dalle otto alle alle dieci ore per filtrare un minuto di film.

 

Curiosità numero 3: tutti gli attori erano alla loro opera prima.



scritto da: Francesco Cortonesi


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