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SLASH - recensione

Titolo: SLASH
Titolo originale: Slash
Regia: Neal Sundstrom
Interpreti: Adam Woolf, Danny Keogh, Milan Murray, Guy Raphaely, Anton Voster, Brett Goldin, David Dukas, Nina Wassung
Anno: 2002

Ennesimo horror con attori e attrici carini che fumano le canne, bevono whisky, suonano rock e si fanno uccidere...

 

Gli Slash sono una rock band sul punto di sfondare. Una sera i ragazzi incontrano uno strano individuo che consegna a Marc, il leader del gruppo, una lettera del padre Jeremiah. L'uomo chiede al figlio di tornare a casa per il funerale della zia. Costretti a fermarsi alla fattoria di famiglia di Marc per un guasto al furgone, gli Slash si trovano coinvolti in una vertiginosa e caotica spirale di eventi misteriosi. La fattoria nasconde però dei misteri e quando due membri del gruppo scompaiono misteriosamente non rimane altro che mettere insieme i pezzi del puzzle e svelare il segreto di famiglia lì custodito.

Neal Sundstrom, regista di Howling 5 La Rinascita, torna dopo più di dieci anni a dirigere un horror. Il film è un classico teen horror movie che parte bene, con una scena all'interno di un fienile dove un pazzo sta dissanguando dei cadaveri con strumenti rudimentali. La sequenza lascerebbe ben sperare, ma la sorpresa dura poco, perché già dopo i primi dieci minuti assistiamo a situazioni viste e riviste: il ragazzo ubriaco e la fighetta che vanno alla festa in maschera per poi diventare cibo per i vermi, il gruppo rock formato da giovincelli tutti puliti e carini che cercano di sfondare, l'assassino misterioso ecc.

 

Ok, alcuni effetti gore non sono male, ma quando si arriva allo scontatissimo finale viene voglia di gridare vendetta. Evitatelo senza rimpianti.



scritto da: Cristiano Stocchi


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