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UGLY SWANS (THE) - recensione

Titolo: UGLY SWANS (THE)
Titolo originale: Gadkie Lebedi
Regia: Konstantin Lopushansky
Interpreti: Gregory Gladiy, Laura Pichelauri, Alexsey Kortnev, Leonid Mozgovoy, Rimma Sarkisyan, Dmitriy Ispolatov
Anno: 2006

Miglior lungometraggio al Ravenna Nightmare Film Fest 2007. Konstantin Lopushansky ci regala un film intenso e vibrante, in grado di fondere poesia e critica sociale in un magma denso di suggestioni derivanti dal cinema horror e di fantascienza.

 

Una città fantasma nel cuore della Russia Asiatica, ospita un collegio per bambini dalle doti eccezionali.
La pioggia incessante, frutto di un'inspiegabile anomalia climatica, ha finito ormai per allagare strade ed edifici. Nonostante questo, la misteriosa congregazione degli Aquatters, depositari di una conoscenza al di fuori della nostra portata, continua a istruire i bambini scelti per essere depositari del nuovo sapere.

Nel frattempo, la comunità scientifica internazionale indaga sugli inspiegabili mutamenti climatici, mentre le autorità già pianificano un attacco chimico per stroncare sul nascere qualsiasi potenziale minaccia rappresentata dagli scomodi vicini. Gli ultimi giorni della città ci vengono narrati attraverso gli occhi di Victor Banev, scrittore russo approdato a Tashlinsk per salvare la propria figlia, anch'essa allieva dei misteriosi Aquatters.

Attraverso l'esperienza del protagonista, Konstantin Lopushansky ci mostra due universi all'apparenza inconciliabili, trincerati ai lati opposti di una barriera impenetrabile che ne impedisce la reciproca conoscenza e comprensione.

Da un lato il fulgore algido della conoscenza degli Aquatters, talmente profonda e aliena rispetto al nostro modo di vivere da totalizzare le menti fertili dei giovani studenti privandoli così della loro umanità, per trasformarli in esseri all'apparenza gelidi e distaccati, protesi verso una prospettiva di rinnovamento tanto radicale da apparire come una crudele minaccia nei confronti del mondo intero.

Dall'altro lato della barriera, l'Umanità, divisa fra la calda imperfezione di uomini come Victor Banev e l'ottusità del Sistema, incapace di cogliere le sfide per il progresso, quasi fosse geloso della propria mediocrità, determinato a distruggere ciò che non conosce per evitare ogni possibile minaccia.

Nonostante le forti suggestioni fantascientifiche, nonostante i volti inespressivi dei bambini prodigio ricordino inevitabilmente le celebri sequenze di un film come Il Villaggio Dei Dannati, THE UGLY SWANS risulta un'opera difficilmente catalogabile all'interno di un genere ben preciso.  Alla suspence e al gore (del tutto assente), il regista preferisce la suggestione, veicolata attraverso scenografie di sicuro impatto e un'interpretazione, quella di Gregory Gladiy (Victor Banev), di grande intensità.

Il ritmo posato e le oculate scelte registiche risultano funzionali alla lettura personale di una tematica dalle molteplici sfaccettature, mentre la splendida colonna sonora sottolinea la poesia malinconica di un film che raggiunge il suo momento di maggior commozione in un finale capace di offrire un ultimo , ma cruciale, spunto di riflessione, lasciando un segno indelebile nell'animo dello spettatore.



scritto da: Marco Zolin


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