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INFERNO - recensione

Titolo: INFERNO
Titolo originale: Inferno
Regia: Dario Argento
Interpreti: Leigh McCloskey, Irene Miracle, Eleonora Giorgi, Alida Valli, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Leopoldo Mastelloni, Veronica Lazar
Anno: 1980

Sequel di Suspiria. Argento compie qui un passo definitivo verso l’horror puro e realizza uno dei suoi capolavori. Da non perdere.

 

New York. Dopo aver letto un vecchio libro intitolato Le Tre Madri, la giovane poetessa Rose Eliot scopre che il palazzo in cui vive è probabilmente fulcro di terribili potenze maligne. Rose non sentendosi più al sicuro decide allora di inviare una lettera al fratello Mark per invitarlo a raggiungerla. Una volta spedita la missiva però, la ragazza viene uccisa e, qualche giorno dopo Mark, ignaro di cosa sia realmente accaduto, si reca a New York per indagare sulla scomparsa della sorella. Si troverà invischiato in un terribile incubo rosso sangue in cui la morte detta le regole di un macabro gioco.

Argento si libera dei suoi classici assassini dai guanti neri e tira fuori dal cilindro un grande capolavoro, girando un film apparentemente confuso come solo i veri incubi riescono ad essere. La morte si aggira tra le stanze del palazzo che diviene teatro della terrificante vicenda e non risparmia nessuno. In questo microcosmo, sospeso nello spazio e nel tempo, ciò che accade sembra seguire le logiche assurde delle Carceri di Piranesi.

 

Le luci innaturali della fotografia, le folli stanze sommerse dove galleggiano cadaveri putrefatti, i bizzarri personaggi che si alternano sulla scena accompagnati dal Va Pensiero verdiano, i gatti,.. Tutto serve a creare l’atmosfera allucinata di INFERNO e a costruire un nefasto universo onirico, apparentemente racchiuso nelle stanze dell'inquietante palazzo, ma sempre sul punto di grondare dalle pareti. Certo, bisogna riconoscere che il sangue non abbonda, ma gli effetti curati da Mario Bava e Germano Natali hanno il sapore di genuino artigianato e lasciano il segno più di qualsiasi computer grafica fighetta dei nostri anonimi giorni. Da vedere e rivedere e rivedere e rivedere…

 

Curiosità: a detta di Argento, l’idea di INFERNO sarebbe nata a New York durante la produzione di Zombi. Chiuso in albergo il regista avrebbe rischiato un esaurimento.

Curiosità numero 2: l’architetto Varelli, progettista delle tre terribili abitazioni a Roma, Friburgo e New York sarebbe in realtà un palese riferimento al misterioso Fulcanelli (oggi identificato come il fisico Jules Viole), alchimista francese di fine '800 e autore del celebre trattato Il Mistero Delle Cattedrali, dove sostenne la teoria che i costruttori di questi grandi monumenti a Dio avrebbero, proprio tra le mura di questi, occultato i più importanti segreti alchemici.

 

Curiosità numero 3: a fare la parte del protagonista doveva essere in un primo tempo James Woods ma il contratto saltò e Argento ripiegò su Leigh McCloskey



scritto da: Francesco Cortonesi


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