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CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO (LA) - recensione

Titolo: CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO (LA)
Titolo originale: Corta Notte Delle Bambole Di Vetro (La)
Regia: Aldo Lado
Interpreti: Ingrid Thulin, Jean Sorel, Mario Adorf, Barbara Bach, José Quaglio, Daniele Dublino, Luciano Catenacci
Anno: 1971

Immaginate di avere un romanzo di Kafka fra le mani e, se potete, di leggerlo mentre siete sotto l’effetto di due gocce di L.S.D. Ecco, forse siete nella condizione giusta per capire l’intrinseca essenza di LA CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO.

 

Un giornalista americano in trasferta a Praga, si trova invischiato in misteriose sparizioni di giovani donne, tra cui la sua fiamma più recente. Nel corso dell’indagine che ne segue un terrificante incubo inizia a spalancarsi sotto i suoi piedi.  Riti satanici, orge senili, lisergiche visioni e atmosfera da complotto. Aldo Lado non si fa mancare nulla e dimostra ancora una volta di essere uno dei più originali registi nostrani degli anni '70.

L’idea di dar avvio alla vicenda con una sepoltura prematura e di raccontare gli avvenimenti attraverso il punto di vista del "non cadavere" (che lotta per convincere chi gli sta intorno che è ancora vivo) è un espediente già sperimentato, ma Lado non lo sfrutta per raccontare la sorte del protagonista, ma per attirare lo spettatore in un incubo dove tutto è misterioso, compresa la causa dello stato catatonico in questione.

Va detto che il ritmo a tratti è blando, ma quando sul finale la nebbia si dirada è impossibile non restare colpiti dai curiosi partecipanti all’orgia sfrenata e dal rito che ha scatenato l’ingordigia sessuale. Vedendolo, capirete. La figura del Dottor Carting ricorda senza dubbio quella di Aleister Crowley, qui inserito in una Praga piuttosto solare, ammorbata però di un'atmosfera da cortina di ferro che nasconde una sorta di vampirizzazione dei giovani, parafrasi perfetta del vento che soffiava in quegli anni nell'Est.

Buona la prova degli attori e valida anche la regia di Lado, peccato però che le scene più spettacolari non sempre abbiamo l’approfondimento che avrebbero invece meritato.
Se non lo avete visto il consiglio è di recuperarlo assolutamente.

 

Curiosità: nel film oltre a Aldo Lado, come sceneggiatore risulta accreditato anche tal Rueidger von Spiess. Lado ha più volte sostenuto (anche in un’intervista rilasciata a Nocturno) di non aver mai incontrato questo tizio, che sarebbe stato invece accreditato esclusivamente per le vendite all’estero, visto che la coproduzione era tedesca.

Curiosità numero 2: il film venne in realtà girato a Zagabria.

Curiosità numero 3: inizialmente doveva essere ambientato in Sardegna.

Curiosità numero 4: il titolo non significa nulla. In origine doveva essere La Corta Notte Delle Farfalle, ma a causa dell’uscita quasi contemporanea di Una Farfalla Dalle Ali Insanguinate i produttori pensarono di correggere il tiro.



scritto da: Francesco Cortonesi


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