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MY SWEET KILLER - recensione

Titolo: MY SWEET KILLER
Titolo originale: My Sweet Killer
Regia: Justin Dossetti
Interpreti: Kirk Harris, Jack Rubio,Clifton Collins Jr, Art Chudabala, Luis Guizar, Stephanie Knight, Del Zamora
Anno: 1999

Thriller australiano realizzato con pochissimi soldi e mezzi. Le locations sono due di numero e la fotografia, soprattutto in esterno, è praticamente assente. MY SWEET KILLER ha comunque il pregio di una regia particolare che in alcuni punti dimostra una certa autorialità.

 

Il film getta uno sguardo agghiacciante sul terrificante mondo di Charlie Cavenaugh, un introverso ex malato mentale che cela un terribile segreto. Il suo fragile equilibrio è messo a dura prova da angoscianti incubi, in cui una giovane e bellissima donna che si è suicidata nell'appartamento ora occupato da Charlie, lo istiga ad uccidere. Da un lato ne è terrorizzato, dall'altro ne è attratto fino all'ossessione, e fa di tutto per reincontrarla nei suoi sogni. O per cercare di portare i sogni nella realtà?

Justin Dossetti, regista poco più che trentenne, con MY SWEET KILLER dimostra di avere delle qualità che però, a causa di un budget limitatissimo, restano quasi completamente imbrigliate nel più classico del "vorrei ma non posso". Le locations sono poco curate, il film è girato per lo più in esterno alla luce del sole e la fotografia è pessima. Persino gli attori sono mediocri, se si esclude il protagonista che tra l'altro è anche lo sceneggiatore del film.

Qualche nota positiva però c'è: MY SWEET KILLER funziona molto bene nella parte onirica e i sogni di Charlie sono di quelli che fanno paura. Siamo davanti al classico film che avrebbe potuto essere, ma non è.

Peccato.



scritto da: Cristiano Stocchi


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