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STIRPE DEI DANNATI (LA) - recensione

Titolo: STIRPE DEI DANNATI (LA)
Titolo originale: Children Of The Damned
Regia: Anton Leader
Interpreti: Ian Hendry, Alan Badel, Alfred Burke, Barbara Ferris, Sheila Allen, Ralph Michael, Patrick Wymark, Martin Miller
Anno: 1963

Da molti considerato un remake più che un sequel de Il Villaggio Dei Dannati, il film di Anton M. Leader è in verità una rilettura del romanzo di Wyndham di cui in pratica utilizza solo il concetto di base per costruire una storia di paranoia pura. Tanto lento quanto affascinante è per certi versi superiore al suo predecessore.

 

Durante una ricerca scientifica vengono individuati sei bambini, sparsi in quattro continenti, che hanno straordinarie capacità psichiche e un'intelligenza assolutamente fuori dal comune.  Convocati presso le rispettive ambasciate in Inghilterra per cercare di comprendere il loro segreto, i piccoli si ribellano e si rifugiano all’interno di una chiesa, dove decidono di usare i loro poteri per resistere all’assedio che immediatamente ne scaturisce.

Diciamolo subito: ci vuole un po’ di pazienza per riuscire ad entrare nel vivo di una storia che per una buona mezz’ora sembra scritta esclusivamente per sfruttare il successo de Il Villaggio Dei Dannati.  Vero è però che quando finalmente i piccoli bambini prodigio decidono di ribellarsi e di rifugiarsi nella gotica cattedrale inglese e si dimostrano disposti a tutto pur di non cadere nelle mani dei governi che vogliono sfruttare i loro poteri, la musica cambia.

E’ da quel momento in poi, infatti, che LA STIRPE DEI DANNATI si rivela sorprendente, vuoi per le tante possibili letture sociologiche che si possono trovare nella sceneggiatura di John Briley, vuoi perché, inaspettatamente per l’epoca, tutto sembra orientato verso una feroce critica nei confronti dell’autorità costituita che qui viene ritratta come guerrafondaia e spietata.

La splendida fotografia di David Boulton contribuisce poi a impregnare il film di un fascino indiscutibile e a dare ulteriore spessore ad una scenografia già di per sé assolutamente straordinaria. Efficacissima la scelta di non dare allo spettatore alcuna spiegazione riguardo alle origini dei bambini che qui possono essere identificati come alieni, divinità o mutazioni genetiche.

Curiosità: Wyndham, in seguito al successo de Il Villaggio Dei Dannati era stato incaricato dalla MGM di scriverne il seguito ma l’autore, dopo qualche tentativo, aveva deciso di abbandonare il progetto. A quanto pare la sceneggiatura scritta da Briley per LA STIRPE DEI DANNATI, si basa sul soggetto che Wyndham aveva approntato per il romanzo che gli era stato commissionato.

Curiosità numero 2: non pochi, per certi versi, i punti in comune di LA STIRPE DEI DANNATI con la terribile strage, avvenuta in circostanze mai definitivamente chiarite, di Waco in Texas. Il 28 Febbraio 1993 ebbe inizio a Waco un incredibile assedio da parte delle forze dell'ordine americane che circondarono un ranch, sede della setta dei Davidiani, convinti che in realtà si trattasse di un deposito di ami e droga.

Il leader dei Davidiani, tale David Koresh, deciso a resistere a quella che riteneva una vera e propria violazione della proprietà della setta, esplose però alcuni colpi di arma da fuoco uccidendo quattro agenti e costringendo gli altri a scendere a più miti consigli.

Iniziò così un assedio durato 51 giorni che si concluse nel momento in cui le forze dell'ordine decisero di passare all'azione senza esclusione di colpi.
Alla fine della terribile sparatoria e del rogo che ne scaturì, rimasero sul terreno tra i 70 e gli 80 davidiani.
17 erano bambini.



scritto da: Francesco Cortonesi


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