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KING KONG IL GIGANTE DELLA FORESTA - recensione

Titolo: KING KONG IL GIGANTE DELLA FORESTA
Titolo originale: Kingu Kongu No Gyakushu
Regia: Ishiro Honda
Interpreti: Rhodes Reason, Mie Hama, Linda Miller, Akira Takarada, Hideyo Amamoto, David de Keyser, Paul Frees, Shôichi Hirose
Anno: 1967

Ishiro Honda rilegge (parecchio a modo suo) il classico romanzo di James Creelman & Ruth Rose in questo secondo lungometraggio della Toho dedicato allo scimmione gigante. Gli effetti di Tsuburaja sono ingegnosi e divertenti, anche se come sempre si tratta roba tanto delirante quanto bizzarra.

 

Il sottomarino delle Nazioni Unite Explorer approda nella remota isola di Mondo dove vivono King Kong, il Gorosaurus ed un serpente gigante. Il gigantesco gorilla desta però gli interessi anche del dottor Who e madame Piranha (!), i quali vorrebbero sfruttarlo per estrarre il misterioso elemento X situato al Polo Nord. Catturato dai loschi individui, Kong si libera ed ingaggia una dura lotta contro Mechani-kong, un suo duplicato meccanico, per liberare la bella Susan Watson di cui è innamorato.

 

La storia tutto sommato è originale: il dottor Who, madame Piranha e il gorillone di metallo se non altro evitano un'inutile rilettura del film della RKO. L’idea di schierare un bellicoso governo contro le forze dell’ONU insinua una certa lettura politica della vicenda, che si concentra nello scontro tra il King Kong di carne e quello di ferro sulla vetta di una specie di torre Eiffel made in Japan. Ci può stare.

 

La presenza del solito protagonista americano per rendere la pellicola appetibile anche al pubblico occidentale è qui rafforzata dallo stesso dottor Who che rimanda, sia nel nome che negli atteggiamenti, a un classico mad doctor occidentale. Certo, i personaggi sono quello che sono e i dialoghi sembrano trascrizioni letterali delle frasi dette dai bambini che giocano nel cortile dell’asilo, ma rispetto ad altri film prodotti dalla Toho qui si intuisce qualche potenzialità.

 

Kong ha quasi sempre lo sguardo da ritardato e quando decide di tornare a casa propria attraversando a piedi l’oceano lascia di stucco, ma ad ogni modo ci si diverte abbastanza. Gli scontri tra lo scimmione, i mostri dell’isola prima e il suo sosia di ferro poi, sono senza infamia né lode. Non è certo un capolavoro ma si può guardare.

 

Curiosità: In Italia il nome di King Kong successivamente fu inserito anche nei film con Gamera e Godzilla, nel tentativo di sfruttare il buon successo che lo scimmione aveva ottenuto nel nostro paese.

 

Curiosità numero 2: il romanzo è stato attribuito a Edgar Wallace semplicemente perché aveva curato la prima versione della sceneggiatura. Morto di polmonite prima di cominciare la seconda stesura, il progetto fu passato a James Creelman e Ruth Rose che si occuparono anche della scrittura del romanzo. Per motivi commerciali però, i produttori decisero di continuare a sfruttare il nome del celebre scrittore.



scritto da: Francesco Cortonesi


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