a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




NANNY LA GOVERNANTE - recensione

Titolo: NANNY LA GOVERNANTE
Titolo originale: Nanny (The)
Regia: Seth Holt
Interpreti: Bette Davis, William Dix, Wendy Craig, Jill Bennett, James Villiers, Pamela Franklin, Angharad Aubrey, Nora Gordon
Anno: 1965

Psycho thriller della Hammer farcito di ambiguità e immerso in un’atmosfera sinistra e soffocante. La sceneggiatura regala colpi di scena con il contagocce, ma lo sviluppo è praticamente perfetto e la tensione, pur senza picchi improvvisi, non cala mai. Bette Davis come al solito è straordinaria.

 

La vecchia governante Nanny lavora presso una famiglia funestata da un terribile incidente, avvenuto anni prima, mai perfettamente chiarito e, dopo tanto tempo, arriva finalmente il momento di conoscere la verità. Il piccolo Joey infatti, accusato di aver ucciso la sorellina, ha finito di scontare la sua cura riabilitativa in una clinica psichiatrica e si appresta a rientrare tra le mura domestiche.

 

Tratto da un romanzo di Marryam Modell (aka Evelyn Piper), NANNY LA GOVERNANTE potrebbe tranquillamente essere scambiato per un film di Hitchcock. La sceneggiatura sembra il risultato di un'equazione matematica e lo spettatore viene lentamente introdotto alla conoscenza della verità che arriva come una rivelazione. Il piccolo Joey poi è un personaggio che funziona a meraviglia, perfettamente studiato per ribaltare le emozioni che si provano nei suoi confronti.

 

Nella storia c’è spazio anche per certe ambiguità che riguardano principalmente l’adolescente figlia del dottore del piano di sopra e il suo rapporto con il sesso. Scelta decisamente audace, visto l'anno di uscita del film. Certo, il ritmo non è adrenalinico, ma la pazzia che sembra contaminare tutta la famiglia finisce per essere soffocante come un mezzogiorno nel deserto.

Bette Davis ha naturalmente le phisique du role e, se pur più misurata di altre volte, catalizza su di sé luci e ombre, innocenza e colpevolezza. Il finale forse è un po’ troppo asciutto e qualche approfondimento in più non avrebbe guastato, ma ha il vantaggio di arrivare all’improvviso e di avere più sfumature di quello che potevamo aspettarci. Uscito nel 1965, quasi contemporaneamente al più famoso Repulsion di Roman Polanski, il film di Seth Holt si inserisce nello stesso filone e per certi versi ne ricalca le atmosfere.

 

Da vedere.

 

Curiosità: l’autore della sceneggiatura è Jimmy Sangster, ex montatore passato prima alla penna e poi alla macchina da presa. E' una sorta di mito per gli appassionati del cinema dell’orrore. Estremamente prolifico, ha firmato alcuni dei più grandi capolavori prodotti dalla Hammer tra cui La Mummia e Dracula Principe Delle Tenebre.



scritto da: Francesco Cortonesi


comments powered by Disqus