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LUNGO COLTELLO DI LONDRA (IL) - recensione

Titolo: LUNGO COLTELLO DI LONDRA (IL)
Titolo originale: Circus Of Fear
Regia: John Llewellyn Moxey
Interpreti: Christopher Lee, Leo Genn, Heinz Drache, Klaus Kinski, Anthony Newlands, Margaret Lee, Suzy Kendall
Anno: 1966

Ambientazione circense e storia noir con tanto di assassino misterioso e rapinatori che cercano di recuperare il bottino della loro ultima fatica. L’intreccio non è però interessante e ne viene fuori un film decisamente noioso. Si salva solo Christopher Lee che pur recitando incappucciato per quasi tutto il tempo dimostra come sempre una grande presenza scenica.

 

Un gruppo di criminali porta a termine, in pieno London Bridge, un audace colpo ai danni di un furgone blindato. Durante l’azione, una guardia viene colpita a morte mentre tenta di fuggire. Il filo delle indagini conduce gli uomini di Scotland Yard a un misterioso circo, nel quale i principali sospettati risultano essere un domatore di leoni sfigurato e mascherato, un vendicatore maestro di cerimonie, un lanciatore di coltelli insanamente geloso e un losco nano ironicamente soprannominato “Mr. Big”.

La sceneggiatura di Harry Alan Towers parte da un racconto di Edgar Wallace, e sembra fatta apposta per dimostrare che non sempre ciò che funziona sulla carta è destinato a funzionare anche sullo schermo. In questo caso il risultato è mediocre vuoi perché dì tensione manco l'ombra e vuoi perché la struttura narrativa è di quelle che meriterebbero una certa atmosfera.

Invece tutto risulta opaco, compresi i personaggi che o sono macchiette o sono completamente inutili allo svolgersi della vicenda. Christopher Lee è il solo che se la cava, anche perché il suo personaggio mascherato se non altro garantisce l’unico barlume di mistero dell'insieme, mentre Kinski, poveraccio, avrebbe pure un suo perché, ma si trova imprigionato in un ruolo assurdo, senza arte né parte, tanto da dare l’impressione di essere stato aggiunto all’ultimo momento, giusto per provare a fare colore.

Peccato, perché l’ambientazione circense ha sempre quell'atmosfera malata e decadente, impregnata della violenza che opprime gli animali ingiustamente detenuti ma qui nonostante praticamente tutta la vicenda si svolga sotto i tendoni, neppure questa angosciante sensazione è sufficiente a dare al film una qualche dimensione. Film brutto quindi, vale eventualmente la pena recuperarlo solo per la prova di Lee.

Curiosità: Lo sceneggiatore Harry Alan Towers teneva così tanto a questa sua sceneggiatura che decise di prodursi il film.

Curiosità numero 2: Il regista John Llewellyn Moxey ha diretto alcune puntate di Magum P.I.



scritto da: Francesco Cortonesi


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