a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




MOSTRO DI FIRENZE (IL) - recensione

Titolo: MOSTRO DI FIRENZE (IL)
Titolo originale: Mostro di Firenze (Il)
Regia: Cesare Ferrario
Interpreti: Leonard Mann, Bettina Giovannini, Gabriele Tinti, Francesca Muzio, Federico Pacifici, Lydia Mancinelli
Anno: 1986

1985: agli Scopeti una coppia di giovani fidanzati francesi viene barbaramente uccisa nella propria tenda da campeggio da un misterioso maniaco che, prima di loro, ha già ucciso altre sette coppie e sta terrorizzando tutta la provincia fiorentina da quasi vent'anni, e che è stato ribattezzato dalla stampa il Mostro di Firenze. Giulia, una giovane giornalista che segue da quattro anni questa terribile vicenda per il quotidiano per cui lavora, è fidanzata con Andreas Ackermann, uno scrittore che su questo macabro e misterioso assassino sta scrivendo un romanzo, tentando anche di ricostruirne la personalità ed i motivi che lo abbiano portato a commettere questi terribili delitti. Per Andreas, che un giorno fa anche la conoscenza della madre di una delle vittime del serial-killer, scoprire l'identità del Mostro è divenuta come un'ossessione tanto da arrivare a crearsi, partendo dalla ricostruzione del primo delitto (avvenuto a Signa nel 1968), un proprio personale identikit psicofisico dell'omicida: un uomo insospettabile, di famiglia benestante, spinto ad uccidere per via della propria impotenza sessuale concatenata ad un trauma vissuto nell'infanzia riguardante la propria madre.

 

Quelle che Andreas crede essere solo delle fantasie frutto della propria immaginazione di scrittore, sembrano però iniziare ad avere alcuni riscontri nella realtà: l'uomo infatti comincia a vedere il killer e la madre da lui immaginati in varie situazioni reali: a teatro nel mentre della rappresentazione dell'opera lirica Otello, in un ristorante durante una cena tra amici ed infine in un bosco, teatro di uno degli omicidi del Mostro di Firenze. Andreas è sempre più perseguitato da quelle che sembrano anche a lui delle allucinazioni, ma quando in un bar di Firenze l'uomo scorge il suo killer lo insegue e lo ferma: trovatosi faccia a faccia con l'uomo, Andreas non sa che cosa dire e come comportarsi e così lo lascia andare, il killer così se ne va, passeggiando tra le vie della città.

 

 Liberamente tratto dall’omonimo libro del giornalista Mario Spezi. Uscito nel 1986, ovviamente si basa solo sui fatti accaduti fino a quel momento. Nessun cenno quindi alla storia dei Compagni di Merende e ai tanti risvolti successivi.

 

Abbastanza visionario, la seconda parte è quasi tutta narrata attraverso allucinazioni. Ne esce anche per questo un film frammentato, non particolarmente attinente ai fatti realmente accaduti. Ad aggravare la situazione l’intervento della commissione censura che a pochi giorni dall’ uscita nelle sale dispose il sequestro e ne approfittò pure per qualche taglio aggiuntivo.

 

Curioso e non sensazionalista, lo si classifica male perché il risultato è un ibrido tra la docufiction e il giallo argentiano, con una seconda parte del film davvero lenta e noiosa.

 

Recitazione mediocre. Molto meglio per fortuna regia e fotografia che salvano un'opera con copione bizzarro dal naufragio totale.

Si può vedere, ma è fondamentale solo per i tanti appassionati del mistero del Mostro di Firenze.

 

Curiosità numero 1:  la Titnaus riuscì a far togliere il sequesto al film, che però rimase in vigore in tutte le sale della Toscana.

 

Curiosità numero 2:  Cesare Ferrerio ha girato il suo ultimo film nel 2001. Dal 2010 è direttore artistico di "September Concert" a Roma ( affiliata della americana September Concert Foundation) con la direzione musicale di Lorin Maazel. Si dedica anche alla regia d'opera lirica. Attualmente sta scrivendo il suo primo romanzo.

 

Curiosità numero 3: frase di lancio: “Ogni estate, in una notte di luna piena…"



scritto da: Francesco Cortonesi


comments powered by Disqus