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PAURA NELLA CITTÀ DEI MORTI VIVENTI - recensione

Titolo: PAURA NELLA CITTÀ DEI MORTI VIVENTI
Titolo originale: City Of The Living Dead
Regia: Lucio Fulci
Interpreti: Christopher George, Katherine McColl, Carlo De Mejo, Janet Agren, Antonella Interlenghi, Giovanni Lombardo Radice, Venantino Venantini, Daniela Doria
Anno: 1980

Una cittadina della provincia americana vive l’incubo di una maledizione che pesa su tutti i suoi abitanti. Un giornalista ed una medium tentano d’indagare, ma sarà l’inizio di un viaggio allucinante tra spettri, morti viventi e un mare di sangue e frattaglie.

 

Uno dei titoli più deliranti del maestro Fulci, ma anche una delle sue opere più visionarie con scene ormai entrate nella storia del cinema. Primo capitolo della trilogia fulciana legata alla morte, dove il regista romano si ispira all’incubo lovecraftiano per realizzare un guazzabuglio di atrocità visive condite da una sequela di atmosfere inquietanti. Non a caso la città in questione si chiama proprio Dunwich, ispirandosi ad un celebre racconto dello scrittore di Providence.

 

L’inizio del film è una sequela di scene incalzanti, con un prete che si impicca e una medium (l’immancabile Katherine McColl) che muore di terrore ma che si risveglia sepolta viva, rischiando di essere presa a picconate in faccia proprio da colui che cerca di salvarla (Christopher George). Il paese stregato diventa poi un luogo cupo, avvolto dalla nebbia e da una serie di sinistri presagi.

 

PAURA NELLA CITTÀ DEI MORTI VIVENTI ricorda molto le atmosfere de La Città Dei Mostri di Roger Corman, ma Fulci ci va giù pesante con scene ultragore: mani che spuntano dalle pareti e spappolano cervelli spremendoli come spugne, visioni spettrali, trapani che sfondano teste, ragazze che vomitano le proprie interiora (una sequenza entrata ormai nel mito dell’horror contemporaneo), piogge di vermi e alla fine (ma solo negli ultimi minuti) appaiono i morti viventi, spettri in penombra realizzati con un' impronta personalissima dal bravo Giannetto De Rossi.


Si può storcere il naso cercando imprecisioni e incongruenze nello script oppure abbandonarsi al mondo macabro, allucinato e violento di un maestro che ha lasciato un’impronta sostanziale nel cinema horror, coadiuvato dalle musiche incalzanti di Fabio Frizzi e dalla delirante sceneggiatura di Dardano Sacchetti. A voi la scelta.

 

Il film è stato girato completamente negli Stati Uniti, tra New York e Savannah in Georgia.



scritto da: Alberto Genovese


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