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CASA SULLA SCOGLIERA (LA) - recensione

Titolo: CASA SULLA SCOGLIERA (LA)
Titolo originale: Uninvited (The)
Regia: Lewis Allen
Interpreti: Ray Milland, Ruth Hussey, Donald Crisp, Cornelia Otis Skinner, Dorothy Stickney, Barbara Everest
Anno: 1944

Un giovane critico musicale e sua sorella si innamorano di una casa disabitata sul picco di una scogliera. Ben presto incontrano il proprietario che si dichiara ben disposto a venderla. L’affare è concluso e i due si trasferiscono nella casa dei sogni in men che non si dica.  I giorni passano e il giovane critico conosce la figlia dell’ex proprietario, bella ventenne che ha lasciato letteralmente il cuore in quella che è stata la casa della sua infanzia. Cosa è successo realmente a sua madre, morta suicida in circostanze misteriose?  Nel frattempo gli episodi inquietanti si moltiplicano, i misteri si fanno sempre più fitti e una seduta spiritica sembra esser la soluzione per cercare di mettersi in contatto con i presunti spettri che urlano disperati nella notte.

 

Un classico. Tratto quasi testualmente (finale escluso) dal romanzo Uneasy Freehold di Dorothy Macardle.  Martin Scorsese lo ha inserito nella sua top ten dei film dell’orrore, Stephen King lo considera imprescindibile tanto quanto Gli Invasati di Robert Wise, Guillermo del Toro lo mette tra i suoi film preferiti. LA CASA SULLA SCOGLIERA è stato candidato all’Oscar per la miglior fotografia e si avvale dell’ottima interpretazione di Ray Milland accompagnato da un cast perfettamente in parte.

 

Va detto, il film di Lewis Allen (regista che ha avuto una carriera alterna dedicandosi qualche anno dopo il successo di LA CASA SULLA SCOGLIERA quasi esclusivamente alle serie tv) non ha un ritmo vorticoso e tutta la prima parte ha i toni della commedia romantica, ma quando gli spettri iniziano a far notare la loro presenza tra le mura della magione, riescono a spaventare davvero. Notevole e indimenticabile la scena delle urla disperate del fantasma che spezzano il silenzio della casa nel cuore della notte. 

 

All’epoca dell'uscita nelle sale la censura inglese non prese bene il film e giudicò i fantasmi troppo spaventosi tanto che vennero rimossi dalla versione in circolazione nella Perfida Albione.

 

Ottimo montaggio. Ritmo alterno ma perfetto per un ghost story. Nel 1994 è stato girato una specie di remake per la tv americana. Da non confondere invece con The Uninvited il film sudcoreano del 2009 che nulla ha a che vedere con il capolavoro di Allen.

 

Assolutamente imprescindibile. Possibilmente in una notte di tregenda al lume di una candela.

 

Dvd italico non eccellente ma comunque accettabile. Discreta la resa della fotografia, ma si può fare molto meglio. Extra nada.

 

Curiosità numero 1: nella sceneggiatura era previsto anche un esorcismo effettuato da tale padre Anson. Questo sub plot fu in parte girato ma poi tagliato in fase definitiva. Resta una frase verso la fine del film dove Rick rassicura Liz dicendo: “ noi non faremo nulla questa sera che il prete non approverebbe”.

 

Curiosità numero 2: la meleodia del film composta da Victor Young divenne tre anni dopo una grande canzone di successo con i testi di Ned Washington.

 

Curiosità numero 3: in rete è possibile trovare anche l’adattamento radiofonico di 30 minuti interpretato dallo stesso Ray Milland.



scritto da: Francesco Cortonesi


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