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COSA (LA) - recensione

Titolo: COSA (LA)
Titolo originale: Thing (The)
Regia: Matthijs van Heijningen Jr.
Interpreti: Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton, Ulrich Thomsen
Anno: 2011

La paleontologa Kate Lloyd si unisce a un team norvegese di scienziati in Antartide che ha scoperto una nave extraterrestre sepolta nei ghiacci e un organismo che sembrerebbe morto nell’impatto. Ma quando un esperimento libera l’alieno, una creatura che può trasformarsi in una replica perfetta di qualsiasi forma vivente, Kate insieme al piolota Carter cercherà di impedire che la creatura  li uccida a uno a uno. La lotta per la sopravvivenza della razza umana ha inizio.

 

Annunciato come prequel del remake di Carpenter. Girato a distanza di quasi trent’anni. Notevole sotto molti punti di vista, anche se la sceneggiatura è piuttosto lineare e non ci sono grosse trovate d’ingegno. Gli eventi sono quasi speculari a quelli della versione precedente. Ritmo e colpi di scena di un certo rilievo non mancano, peccato per i dialoghi ridotti all’osso, a tratti di un semplicismo quasi disarmante.

 

Non male gli effetti speciali. In parte in animatronic e in parte in digitale. Un mix che funziona abbastanza. La differenza tra i primi e i secondi è comunque netta e ovviamente non c’è alcun dubbio su quali siano decisamente più efficaci e affascinanti. Sonoro potente, ovviamente utilizzato per i classici colpi di scena che fanno saltare sulla poltrona e che lasciano, va detto, il tempo che trovano.

 

Diretto dal semi-esordiente Matthijs van Heijningen Jr. (fino a qui aveva fatto solo cortometraggi) costato 35 milioni di dollari. Un applauso a chi ha fatto il casting: Mary Elizabeth Winstead, Eric Christian Olsen, Joel Edgerton, Adewale Akinnuoye-Agbaje e Ulrich Thomsen se la cavano bene e hanno anche le physique du role.

 

Molta azione, meno atmosfere claustrofobiche. Non è un capolavoro ma è senza dubbio è un film da vedere

 

Buono il dvd italico sia per qualità audio che video.

 

Curiosità numero 1: i riferimenti al film di Carpenter sono numerosissimi, tanto che per ricostruire i dettagli il film dell’82 è stato tenuto uno schermo sul set dove venivano proiettate di continuo alcune scene.

 

Curiosità numero 2:  i produttori hanno scelto di fare un prequel perché ritenevano già perfetto il film di Carpenter.  Misteriosamente hanno deciso di mantenere lo stesso titolo senza fare alcun riferimento al fatto che non si trattava di un remake.

 

Curiosità numero 3: a Carpenter era piaciuto molto lo script e inizialmente doveva apparire in un cameo.  Alla fine numerose difficoltà nel far coincidere gli impegni hanno impedito che ciò avvenisse.



scritto da: Francesco Cortonesi


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