Titolo: CITTÀ DEI MOSTRI (LA)
Titolo originale: Haunted Palace ( The )
Regia: Roger Corman
Interpreti: Vincent Price, Debra Paget, Lon Chaney Jr, Frank Maxwell, Leo Gordon, Elisha Cook Jr., John Dierkes
Anno: 1963
Se pur principalmente ispirato al racconto lungo del "Solitario di Providence" Lo Strano Caso Di Charles Dexter Ward, lo script di Beaumont risulta contaminato da Poe, Stevenson e da un altro racconto dello stesso Lovecraft: L’Orrore Di Dunwich. Corman ne ricava un film di più ampio respiro rispetto ai suoi lavori precedenti, senza però riuscire ad infondere alla vicenda un ritmo adeguato. Non è male comunque, ma qualche arzigogolo verbale in meno e qualche mostro in più gli avrebbero giovato. Ottime le scenografie.
Il diabolico Jospeh Curwen, dedito alla magia nera, viene giustiziato sul rogo dalla comunità di Arkam, non prima però di essere riuscito a lanciare una maledizione sul villaggio. Un secolo dopo Charles Dexter Ward, discendente di Curwen, torna in paese per prendere possesso del castello che ha ereditato, ma gli abitanti si dimostrano ostili anche a causa della sua incredibile somiglianza con il bisnonno.
Ward, accompagnato dalla moglie, pur avendo notato agghiaccianti esseri umani deformi aggirarsi per le strade del paese, decide comunque di pernottare al castello e di partire l’indomani. Inaspettatamente però all’interno del maniero, la sua personalità viene contaminata da quella del terribile avo che in poco tempo ne prende il posto cercando di ottenere la propria vendetta. I conseguenti omicidi perpetrati da Ward/Curwen fanno degenerare la situazione scatenando i popolani che, bellicosi, si dirigono, torce in mano, al castello proprio mentre il malvagio stregone sta tentando di scatenare forze ancestrali.
Charles Beaumont impronta quasi tutto lo script sullo sdoppiamento della personalità di Charles Dexter Ward, lasciando stranamente in secondo piano i deformi che quasi nulla hanno a che vedere con la storia ma che risultano invece la parte più interessante del film. Neanche a dirlo, ancora una volta le scenografie di Daniel Haller contribuiscono a fare di un film di Corman un vero e proprio manifesto del gotico, rivestendo la vicenda di una splendida atmosfera tenebrosa.
Price qui è piuttosto bravo a gestire lo sdoppiamento di personalità del suo personaggio, anche se Ward/Curwen non ha certo il fascino di un Dr. Phibes o di un Edward Lionheart. Come in quasi tutti i film di Corman, anche in LA CITTÀ DEI MOSTRI il ritmo non è travolgente, ma una sceneggiatura di Beaumont, anche quando non è perfetta è comunque una garanzia.
Discreto.
Curiosità: Corman cercava di prendersi una pausa dal ciclo dedicato ad Edgar Allan Poe, chiedendo esplicitamente a Charles Beaumont di sceneggiare una storia di H.P. Lovecraft. Incredibilmente la produzione decise di fregarsene della fonte ispiratrice e sui titoli di testa pretese di attribuire l’origine della storia al solito Poe.
Curiosità numero 2: Bellissimi i titoli di testa che simbolizzano la personalità del terribile Joseph Curwen.