a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




THEM - recensione

Titolo: THEM
Titolo originale: Ils
Regia: David Moreau, Xavier Palud
Interpreti: Olivia Bonamy, Michael Cohen, Adriana Mocca, Maria Roman, Camelia Maxim, Alexandru Boghiu, Emanuel Stefanuc
Anno: 2006

Moreau e Palud giocano la carta della suspence tirata all’osso: trama inesistente e pretestuosa, due protagonisti in un luogo isolato e ambientazione notturna: è tutto qui. Ma non importa, perchè in THEM è la paura a farla da padrona e, come ben sappiamo, il mostro più terrorizzante è quello che non si vede. Quel che conta è l’adrenalina pura, la tensione che non viene mai meno fino all’agghiacciante finale; il sangue non manca, ma la violenza fisica non è insistita o compiaciuta.

 

Da qualche anno in qua il cinema francese si sta rivelando una fonte di piacevoli sorprese per gli amanti dell’horror. Meno distaccati e snob dei colleghi iberici nel trattare la materia e decisamente più diretti nel regalare dosi massicce di spaventi ed emoglobina al loro pubblico, i registi d’oltralpe perseguono lodevolmente lo scopo di riportare il cinema del terrore alle sue origini, quando produttori e sceneggiatori arrivavano dritti al sodo.

La trama è pretestuosa: lo spunto sarebbe un fattaccio di cronaca nera realmente (?) accaduto.
Non importa sapere chi o cosa minacci l’incolumità dei due sposini, costretti a lottare per la sopravvivenza barricati nella loro villa in campagna. Per buona parte del film infatti, gli assalitori (i “loro” del titolo) restano celati nell’ombra. compiaciuta.

La tensione in THEM è alta grazie all’abile sceneggiatura e alla bravura della bella Olivia Bonamy, assai intrigante nel ruolo della maestrina tremebonda che tenta di farsi coraggio per salvare la propria vita e quella del suo compagno.

Gli aficionados potranno divertirsi a scovare tanti riferimenti ai classici del genere, dal cinema di Serrador ai romanzi splatterpunk di Richard Laymon; in ogni caso un piccolo cult da recuperare assolutamente, (mal) distribuito da noi con colpevole ritardo.



scritto da: Corrado Artale


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