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INSIDIOUS - recensione

Titolo: INSIDIOUS
Titolo originale: Insidious
Regia: James Wan
Interpreti: Patrick Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Lynn Shaye, Barbara Hershey
Anno: 2010

È bello vedere un regista già affermato che non si attiene alle tematiche e alle ambientazioni che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico, ma sa fare scelte abbastanza coraggiose. È altrettanto bello vedere che il pubblico, per questo, lo premia. Nel 2010 James Wan era un regista horror con un curriculum di tutto rispetto: aveva girato Saw e Dead Silence, oltre ad essere stato produttore esecutivo degli altri capitoli della saga di Jigsaw. In pochi al posto suo avrebbero deciso di abbandonare lo splatter e di puntare sulla tensione, realizzando un film povero di effetti speciali e dal costo contenuto (appena un milione e mezzo di dollari). In quel periodo, oltretutto, di film sulle case infestate ce n’erano a bizzeffe (il primo Paranormal Activity è del 2007, Il Messaggero è del 2010, nel 2005 era uscito il remake di Amytiville Horror…) e la storia agli spettatori poteva sembrare logora già prima che mettessero piede in sala. INSIDIOUS, al contrario, è stato un grande successo.

 

Ha incassato novantasette milioni di euro (pensiamoci un attimo: questo film ha guadagnato quasi cento volte quanto è costato!). Il primo elemento vincente di INSIDIOUS è che non si tratta di una classica storia di case infestate. Nessuno ci accuserà di spoilerare se confermiamo quello che il trailer e la locandina già dicono. Al centro di tutto non c’è una casa, ma un bambino. Le stranezze in casa Lambert sono iniziate dal momento in cui uno dei figli, Dalton, è caduto da una scala in soffitta ed è entrato in uno stato comatoso. Quando la famiglia non ne può più di voci, di sconosciuti che si materializzano nelle stanze e di allarmi che suonano decide di trasferirsi in un’altra abitazione, ma le apparizioni continuano. Una medium svela il mistero: è il bambino la porta attraverso il quale fantasmi e demoni provenienti da altre dimensioni tentano di accedere alla nostra. Già prima dell’incidente Dalton aveva il potere di abbandonare il suo corpo e di viaggiare fino a visitare altri piani di esistenza. Ora il suo spirito è finito troppo lontano e si è perso, attirando l’attenzione di qualcosa che aspettava nel buio…

L’idea del viaggio astrale è poco utilizzata nei film horror (c’è “Una Sconosciuta Nell’ombra” del 2009), per la letteratura mi viene in mente solo un breve racconto di Agatha Christie, “Il Richiamo Delle Ali” che è contenuto nell’antologia che raccoglie le sue storie legate al soprannaturale: Il Segugio Della Morte.

 

Un altro elemento vincente di INSIDIOUS è l’abilità che Wan dimostra nel costruire la tensione. Il sonoro, la recitazione degli attori, le inquadrature (alcune scene sono girate con telecamere a mano, non tanto sballottate da farci sentire in un finto documentario, ma utili per calarci nel punto di vista dei personaggi): tutto contribuisce a creare un ottimo meccanismo di suspense, che evita stratagemmi usati in altri film sulla stessa tematica. Da luogo rassicurante e familiare, l’interno domestico si trasforma gradualmente in una specie di porta di accesso agli Inferi, senza bisogno di mostrare piogge di sangue e di usare computer grafica.

 

Peccato che in un film che parte così bene ci sia, innegabile, qualche aspetto che non convince (svolte narrative non riuscite, scene inutili, personaggi di contorno caricaturali). Le magagne si fanno notare di più nel finale. La tensione che era stata sapientemente creata si affloscia: abbiamo decollato per seguire una storia poco convenzionale che riguardava mondi soprannaturali ed atterriamo in uno scenario piatto e abbastanza prevedibile. Fino a metà del film il regista, con inquadrature di pochi secondi e un uso sapiente degli effetti sonori, riesce a provocarci shock visivi e a comunicarci sensazioni angoscianti, ma non appena ci avviciniamo al “mostro” questo si rivela così cinematografico (anzi, forse addirittura televisivo, o da videoclip) da deludere e risultare poco credibile. INSIDIOUS rimane comunque un film interessante, pieno di buone idee (che convivono con altre un po’ meno brillanti), e da vedere.

 

Curiosità: Il film è prodotto da Oren Peli (sceneggiatore e regista di Paranormal Activity, produttore anche di Paranormal Activity 2, 3, 4 e di Le Streghe Di Salem).

 

Curiosità numero due: In una scena, disegnato su una lavagna, si vede il pupazzo di Jigsaw. James Wan riprenderà il tema della casa infestata in The Conjuring (2013).



scritto da: Andrea Berneschi


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